Il giallo della morte di Leonardo davanti al pc: maschera antigas con refrigerante ma nessuna chat aperta

Sarà l’autopsia a chiarire l’esatta causa di morte di Leonardo Di Loreto, il ragazzo di 27 anni trovato morto domenica sera in casa sua a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, con una maschera antigas al volto, del tipo usato anche in edilizia, a cui era collegata una bomboletta spray di gas refrigerante anestetico comunemente in vendita.
Il pm infatti ha dato incarico al medico legale di condurre l’esame post mortem, che sarà eseguito giovedì prossimo all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo, disponendo al contempo anche il sequestro del computer davanti al quale si trovava il 27enne al momento del rinvenimento e degli altri dispositivi elettronici e informatici del ragazzo come il cellulare.
L’ipotesi prevalente è di un gesto volontario i cui contorni però restano tutti da accertare. Al momento l’ipotesi di reato della procura è quello di istigazione al suicidio ma fonti investigativi riferiscono a Fanpage.it che si tratta di atto dovuto solo per poter permettere di disporre l’autopsia e le tutti gli accertamenti tecnici sui dispositivi sequestrati.
I carabinieri e la Procura di Teramo intendono accertare se il decesso possa essere stato indotto da una challenge online, giochi estremi che a volte spingono ad azioni rischiose, visto che il giovane in passato era stato anche uno youtuber ed era attivo sui social, ma al momento non vi è nessun elemento specifico che indirizzi su questa pista. Fonti investigative infatti confermano che al momento del rinvenimento del cadavere da parte dei genitori, sul computer del 27enne non era aperta nessuna chat. Si precederà comunque all’esame del telefono per indagare su eventuali altre chat o comunità online che il giovane poteva frequentare.
Gli investigatori in questi giorni si stanno concentrando nel ricostruire le ultime ore di vita del 27enne ma anche eventuali problematiche che potrebbero averlo indotto a un gesto estremo. Tra i primi ad essere ascoltati, i genitori che lo hanno trovato senza vita intorno alle 22 di domenica scorsa in casa sua, poi è toccato ad altri parenti e amici, tutti sconvolti per quanto accaduto.
“La nostra comunità è stata colpita da un dolore immenso. La scomparsa di un giovane concittadino di 27 anni ci lascia attoniti e profondamente feriti. In momenti come questo non esistono parole che possano lenire una ferita così grande, ma esiste il dovere di stringerci, tutti insieme, attorno alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari, condividendo in silenzio la loro sofferenza” ha scritto il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, aggiungendo: “La sua perdita mi tocca anche sul piano personale. Ho conosciuto Leonardo e ho condiviso con lui una parte importante della vita comunitaria al grest, il centro estivo per bambini e ragazzi in cui è stato volontario con entusiasmo e generosità. Ricordo con gratitudine la sua presenza e il suo sorriso, che hanno lasciato un segno nelle attività e nelle persone che lo hanno incontrato”. “Tragedie come queste ci interrogano come persone e come comunità. Ci ricordano quanto sia importante non lasciare indietro nessuno, coltivare il dialogo, l’ascolto e la vicinanza reciproca, perché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie difficoltà” ha concluso il primo cittadino.