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Il figlio è a rischio dialisi, così il padre di 82 anni gli dona un rene

Il figlio di 53 anni, con una famiglia a carico, rischiava la dialisi, così il padre 82enne ha deciso di fargli scavalcare la lista d’attesa per il trapianto di un rene offrendosi come donatore. Viste le sue condizioni di salute ottimali, i medici torinesi hanno eseguito l’operazione con successo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un regalo prezioso quello fatto da un padre al proprio figlio: un uomo di 82 anni di Saronno ha donato un rene al figlio malato affetto da una glomerulonefrite in lento ma progressivo peggioramento. Il figlio 53enne era ormai a un passo dalla dialisi. L'uomo ha una vita normale, una famiglia e un lavoro. I medici lo hanno messo in lista per un trapianto, ma l'attesa avrebbe potuto durare anni. Il padre anziano, determinatissimo, si è proposto per donargli un rene. Nonostante gli 82 anni è in forma, ma l'età era elevata per tentare un trapianto: il successo dell'operazione è un vero e proprio record per un donatore della sua età.

I due sono stati indirizzati all'ospedale Molinette della Città della Salute al Centro trapianti renali di Torino. Considerata la salute eccellente dell'82enne, i medici hanno iniziato le procedure per verificare l'idoneità. Un mese dopo, entrambi sono stati ricoverati per il trapianto e i chirurgi vascolari, insieme agli urologi e gli anestesisti, hanno portato avanti l'operazione con successo. L'intervento e il post operatorio sono stati assolutamente regolari e padre e figlio sono già a casa, alle prese con la loro vita regolare.

Sempre più spesso si fa ricorso a donazioni da persone ancora in vita, come nel nord Europa. L'esperienza aumenta conseguentemente con successo e molti si rivolgono ai centri specializzati per avere pareri. I donatori vengono sottoposti a esami molto attenti prima di procedere con il trapianto e si dona solo con i minimi rischi. L'età, in verità, non è un limite, ma il rischio aumenta con l'età anagrafica di chi si sottopone all'operazione. L'82enne ha quindi potuto donare viste le sue condizioni di salute ottimali che gli hanno permesso di entrare in sala operatoria senza rischi e conseguentemente di uscirne per tornare subito alla sua vita normale.

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