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Il febbraio caldo degli studenti a Torino: tensione davanti Confindustria, una ragazza ferita

Il febbraio caldo degli studenti italiani continua. A Torino tentato l’assalto all’Unione Industriale: un gruppo di studenti apre forzatamente il cancello di ingresso ma viene respinto dalle forze dell’Ordine.
A cura di Gianluca Orrù
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Una ragazza piange a pochi metri dal cancello di via Fanti 17, dove ha sede l'Unione Industriale di Torino, ha una profonda ferita al capo e perde sangue. Sono intorno alle 11.30 e poco prima uno spezzone della manifestazione indetta dagli studenti torinesi contro l'alternanza scuola lavoro ha dato fuoco al logo di Confindustria e poi ha tentato di dare l'assalto al cancello, con l'obiettivo di sfondare e di occupare l'edificio.

Gli studenti reagiscono e impediscono a chiunque di avvicinarsi, vogliono proteggere l'identità della ragazza, ferita qualche minuto prima durante il parapiglia tra studenti vestiti completamente di nero e i carabinieri in tenuta antisommossa. Un manipolo di ragazzi infatti è riuscito con un po' di fatica ad aprire il pesante cancello di metallo nero, ma il varco non è sufficiente a permettere l'invasione del corteo negli uffici dell'associazione degli industriali. Hanno avuto gioco facile i carabinieri a difendere l'ingresso, mentre il gruppo di studenti più agguerrito ha usato di tutto contro i militari con casco e scudi di plastica trasparente, dai bastoni alle aste delle bandiere: il tentativo di occupazione però non è riuscito.

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È stato l'unico momento di vera tensione alla manifestazione che questa mattina ha radunato studenti da tutta la provincia, in quello che è stato definito dai manifestanti come il grande febbraio caldo degli studenti italiani, che stanno occupando scuole in tutta Italia a seguito della morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, i due studenti deceduti mentre erano in alternanza scuola lavoro. Un'alternanza che è "obbligatoria" come ripetono dal palco e come ribadisce Federico Bernardini, presidente della Consulta degli Studenti: "Siamo scesi in piazza di nuovo contro la repressione, contro l'alternanza, contro la nuova maturità, contro questo modello che ci uccide, che ci sfrutta. Lorenzo non è morto per far ripartire il paese, Lorenzo è morto perché era obbligato a stare lì, per garantire il profitto di pochi e non per se stesso".

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Nel mirino c'è Confindustria, ci sono le imprese accusate dagli studenti di volerli sfruttare, e il bersaglio facile è la sede dell'Unione Industriale, presa d'assalto con vernice rossa e fumogeni. Tra tre settimane, dicono dal furgone bianco che guida la fiumana, un nuovo appuntamento per una manifestazione, questa volta coordinata con i lavoratori, per saldare le proteste in uno sciopero generale.

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