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Covid 19

I dati del 12 maggio spiegati: perché in Lombardia va molto male, e nel resto d’Italia molto bene

Riconteggio dei casi a Bergamo e tantissimi tamponi nelle Rsa spiegano i più di mille nuovi casi in Lombardia, il dato più inatteso del Bollettino del 12 maggio sull’emergenza Coronavirus in Italia. Nel resto d’Italia, invece, le cose vanno molto meglio: 9 regioni su 21 sono ormai sotto i dieci casi.
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L’epidemia è tornata dov’era iniziata, ed è ormai solo un problema lombardo. Il Bollettino della Protezione Civile di oggi 12 maggio sull’emergenza Coronavirus in Italia rileva 221.216 casi di Covid-19 (1.402 in più di ieri) di cui 109.039 guariti (2452 in più di ieri) e 30.911 morti (172 in più di ieri). Dei pazienti attualmente positivi, 67.449 sono in isolamento domiciliare con pochi sintomi o asintomatici, 12.865 sono ospedalizzati e 952 sono ricoverati in terapia intensiva, dati che confermano il trend decrescente delle ultime settimane. Finora sono stati effettuati 2.673.655 tamponi, di cui 67003 nelle ultime 24 ore.

“I casi sono il doppio di ieri e più di due terzi sono in Lombardia”. Giovanni Forti, 26 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “Ovviamente va capito il perché senza farsi prendere dal panico – spiega Forti a Fanpage.it -. E la prima cosa da dire è che rispetto a ieri la Lombardia ha fatto 20mila tamponi in più, 12mila dei quali volti ad accertare nuovi casi”.

In pratica, stiamo dicendo che la Lombardia sta andando alla ricerca dei contagiati con molta più veemenza che mai…
Non direi questo. Innanzitutto, la Regione ha comunicato che 419 dei 1033 casi di oggi risalgono alle settimane scorse, 370 dei quali provenienti da Bergamo. Non si tratta solo di una ricerca aggressiva di nuovi casi, ma anche di una coda enorme di casi arretrati che non erano stati conteggiati sino ad oggi.

Da dove vengono questi tamponi?
Per il 90% sono stati fatti a ospiti delle Rsa, ed è un dato molto preoccupante, perché sono numeri che di solito portano con loro dati di mortalità molto più alti nei giorni successivi.

Anche tolti i 419 delle scorse settimane, tuttavia, la Lombardia avrebbe avuto più di 600 casi…
Un numero in linea con la fine della scorsa settimana e con una lieve crescita rispetto a martedì scorso, ma molto più alto di quelli di sabato, domenica e lunedì.

 

Come mai, secondo te?
Difficile da dire. Quel che possiamo dire è che gli altri dati, ad esempio quello sulla mortalità, sono in linea con quelli dei giorni scorsi. Ad esempio, oggi in Lombardia si registrano 62 decessi, mentre ieri erano 68. Ormai i decessi, salvo i giorni dei riconteggi, sono un dato molto più stabile. Ovviamente, dipende dallo stato di salute dei contagiati nelle Rsa.

E i guariti?
Sono circa 700 in più rispetto a ieri, ma sono pochi rispetto al numero enorme di tamponi effettuati.

Tolta la Lombardia, come va il resto d’Italia?
Non va male. Tutto il resto d’Italia ha meno di 400 casi, ed è molto positivo. Per dire, va meglio anche rispetto a ieri, che era stata una giornata molto positiva.

Chi va meglio, nel resto d’Italia?
Il Piemonte è in linea coi casi di ieri, e l’Emilia-Romagna lievemente meglio e sono le uniche due regioni sopra i 50 casi. Il Veneto va un po’ peggio, ma parliamo di numeri molto contenuti. 9 regioni su 20 sono ormai sotto i dieci casi. Queste cifre sono davvero confortanti.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro. 15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019)
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