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Hong Kong, il governo cinese chiude giornale pro-democrazia: milioni in coda per l’ultimo numero

Ha chiuso l’ultimo giornale pro-democrazia cinese. A Hong Kong i lettori danno l’addio al quotidiano Apple Daily, fortemente osteggiato dal governo cinese. Secondo lo Stato, la redazione è accusata di collusione con Paesi stranieri mirata a danneggiare l’unità nazionale. Diversi giornalisti sono stati arrestati.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Chiude l'Apple Daily, il giornale filo-democratico diventato bersaglio di Pechino dopo le posizioni vicine ai manifestanti di Hong Kong. In seguito all'arresto del suo editore, le forze dell'ordine hanno perquisito la redazione e arrestato diversi giornalisti presenti. Tra questi anche il caporedattore. Diverso materiale è stato sequestrato e portato via dagli agenti. I giornalisti, impossibilitati a usare la strumentazione, hanno solo potuto trasmettere la notizia tramite una diretta realizzata con un cellulare sui canali streaming dell'Apple Daily.

Con l'annuncio della chiusura, almeno 7,5 milioni di persone ad Hong Kong si sono messe in fila per acquistare l'ultima edizione cartacea del quotidiano. La richiesta è stata così elevata che a metà mattinata gli abitanti hanno iniziato una vera e propria caccia all'ultima copia acquistandone alcune anche da privati. La redazione dell'Apple Daily era stata accusata di reati contro la sicurezza nazionale.

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Nel titolo di prima pagina si legge: "Gli abitanti di Hong Kong danno il doloroso addio sotto la pioggia: Sosteniamo l'Apple Daily". Le immagini mostrano folle radunate fuori dall'edificio la sera prima della chiusura. Tanti gli striscioni e i messaggi di ringraziamento. Il fondatore e proprietario del giornale è in carcere da dicembre per collusione con Paesi stranieri così come stabilito dalla norma di sicurezza nazionale che aveva suscitato le ire dei manifestanti ad Hong Kong. Il tutto mira a schiacciare il dissenso. Conti e beni del giornale sono stati sequestrati e congelati. A quel punto i giornalisti non hanno più ricevuto lo stipendio dovendo così chiudere la redazione. 

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Durante la stesura dell'ultimo numero presenti anche i reporter di altre testate rivali. Tutti erano lì a documentare un momento storico e doloroso. Grande la commozione per tutti i i presenti. "Stiamo cercando di fare il meglio anche all'ultimo atto" ha spiegato un designer del giornale alle prese con i disegni dell'ultima copia. I giornalisti hanno poi portato le ultime copie dell'Apple Daily fino al cancello della redazione per distribuirle gratuitamente ai sostenitori lì presenti. La polizia, arrivata sul posto, ha disperso la folla sostenendo che l'assembramento fosse contrario alle norme anti pandemia. "La chiusura di questo giornale è stata scioccante ma non sorprendente – ha affermato Keith Richburg, direttore del Centro di studi sui media e il giornalismo dell'Università di Hong Kong -. Nel momento in cui la legge sulla sicurezza nazionale è entrata in vigore, tutti sapevano che l'Apple Daily sarebbe stato un bersaglio". A festeggiare invece la chiusura il quotidiano nazionalista cinese Global Times che già in passato aveva ampiamente criticato il direttore della testata e il suo fondatore. Lo aveva definito più volte un "tabloid secessionista pericoloso per l'incolumità del Paese".

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