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Hong Kong, 500 agenti irrompono in redazione per arrestare i giornalisti pro-democrazia di Apple Daily

Centinaia di agenti hanno fatto irruzione nella redazione del giornale filo-democratico Apple Daily. Sono stati arrestati cinque dirigenti: tra questi anche il caporedattore. Da tempo Pechino punta a reprimere le posizioni del quotidiano di Hong Kong. Più volte i giornalisti si erano schierati al fianco dei manifestanti che nel 2019 avevano invaso le strade dell’ex colonia britannica chiedendo maggiore trasparenza nel sistema giuridico.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La polizia di Hong Kong ha fatto irruzione negli uffici di Apple Daily, giornale filo-democratico cinese. Centinaia di agenti, così come si vede nelle immagini trasmesse in streaming dai giornalisti fuori dalla redazione, per arrestare cinque persone. In manette il redattore capo Ryan Law, l'amministratore delegato Cheung Kim-hung, uno dei dirigenti Royston Chow, l'editore associato Chan Pui-man  e il direttore della piattaforma Cheung Chi-wai. L'accusa è quella di "collusione con un Paese straniero che minaccia la sicurezza nazionale". A raccontare le dinamiche degli arresti, sia per iscritto che con le immagini, è proprio la redazione di Apple Daily. Gli agenti sono arrivati alle 7 di mattina e hanno ispezionato tutti gli uffici, portando via scatole piene di materiale. "La polizia sta limitando l'uso delle attrezzature – spiega uno dei reporter durante lo streaming -. Ma possiamo ancora tenere questa telecamera per la diretta online. In questo modo chi ci legge può continuare ad informarsi".

Alla base dell'arresto, secondo le autorità di Hong Kong, la violazione della nuova legge sulla sicurezza introdotta lo scorso giugno. Considerata una delle armi principali di repressione contro i critici di Pechino dopo le proteste avvenute a Hong Kong nel 2019, la legge punisce severamente "gli atti di sovversione in alleanza con forze straniere". Il provvedimento mira quindi a reprimere qualunque tipo di iniziativa pro-democrazia. Apple Daily era già stata presa di mira dai controlli della polizia, ma mai un giornalista era stato arrestato. In manette il mese scorso solo il proprietario del giornale, Lai, di 73 anni. L'uomo ha partecipato a varie proteste pro-democrazia che hanno scosso Hong Kong. In seguito alla sua presa di posizione, è stato accusato di collisione con organi stranieri. La redazione è stata perquisita una prima volta ma in quell'occasione vi era stato un nulla di fatto.

I funzionari del partito comunista cinese dipingono Lai attraverso i media di Stato come un traditore della patria. Da sempre c'è il tentativo da parte del governo di bloccare l'attività del giornale che più volte ha visto i suoi conti congelati. Il mese scorso, la polizia ha usato la legge sulla sicurezza nazionale per congelare le carte bancarie di Lai e le sue azioni di maggioranza in Next Digital. In un'intervista rilasciata dopo l'arresto di Lai, che molto aveva scosso i giornalisti, il redattore capo Law aveva ammesso che il giornale era in crisi per via di quanto accaduto. "I miei giornalisti sono molto determinati ad andare avanti con la pubblicazione" aveva continuato però Law. Con oggi, un altro duro colpo è stato inferto alla libertà di Apple Daily.

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