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Giovane autistico urta una ragazza in bici e viene pestato dal compagno: presi, sono due minorenni

Giovedì il giovane stava andando a scuola in bici nei pressi della statale Pontebbana. La ragazza è fuggita, mentre il compagno, quando il 18enne ha cercato di riemergere dal fosso dove era caduto, l’ha preso a calci in faccia. Lo sventurato è stato soccorso dagli infermieri del 118. I due giovani, entrambi minorenni, sono stati fermati oggi, 9 ottobre.
A cura di Biagio Chiariello
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Disarcionato dalla bicicletta, gettato in un fosso e, mentre cercava di risalire in strada, pestato violentemente. Poi lasciato a terra, col volto sanguinante. Il protagonista di questa brutta storia è un ragazzo di 18 anni, autistico, sul sovrappasso che scavalca la statale Pontebbana, Pordenone, mentre stava recandosi a scuola nella mattina di giovedì 7 ottobre. Il giovane, come avrebbe più tardi riferito alla madre al pronto soccorso, aveva urtato inavvertitamente con la sua bicicletta una ragazza il cui compagno l’aveva prima insultato e poi picchiato, mentre la fidanzata era fuggita. I due giovani sono stati entrambi fermati oggi, 9 ottobre. Si tratta di un diciassettenne e di un quindicenne, pordenonesi, convocati nella mattinata di oggi, sabato 9 ottobre, in Questura insieme ai propri familiari e denunciati a piede libero alla procura minorile della Repubblica di Trieste per concorso in lesioni personali aggravate.

Dopo l'aggressione il 18enne era stato soccorso dagli infermieri del 118 ed era stata avviata un’indagine da parte degli uomini della Questura. Sull'episodio era intervenuto anche il vicegovernatore della Regione Fvg, Riccardo Riccardi: "Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a C., vittima di un atto vergognoso che ci colpisce tutti". Anche i dirigenti scolastici e gli insegnanti, naturalmente, hanno discusso dell’accaduto. "L’educazione civica al rispetto, al confronto e all’inclusione è una priorità e anche nelle scuole dove i ragazzi sono più “difficili”. Si impara a chiedere scusa per gli errori commessi" ha ricordato Giovanni Dalla Torre, dirigente in pensione al Messaggero Veneto. "A livello sociale bisogna farsi carico di questi casi – ha proseguito Dalla Torre – con un pronto soccorso educativo. Consiste nell’intervento rapido di figure professionali come gli operatori di strada, a Pordenone, che possono intervenire con progetti di accompagnamento e ri-educazione".

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