Germania, ritirata la medaglia al boia di Marzabotto

Dopo la denuncia dei familiari delle vittime di Marzabotto e la presa di posizione delle istituzioni italiane, dalla Germania finalmente è arrivato il dietrofront sulla discussa medaglia assegnata all’ex sergente delle SS Wilhelm Kusterer, uno dei boia della strage nazista in Emilia e condannato in contumacia all'ergastolo in Italia. A seguito delle proteste l'amministrazione comunale di Engelsbrand, la città dell'ormai 94enne Kusterer, infatti ha deciso di ritirare l'onorificenza inizialmente assegnata all'uomo per i "grandi servigi rei al suo comune di origine". Ad annunciare il passo indietro con un messaggio postato sul proprio sito e rivolto ai concittadini, è stato proprio il comune tedesco che si è scusato per l'accaduto.
Il sindaco della cittadina infatti ha espresso il suo rammarico per aver riaperto una ferita così dolorosa con la consegna del premio, assicurando che al momento in cui è avvenuta la cerimonia né lui né gli altri membri della comunità erano a conoscenza delle accuse contro Kusterer. "Le accuse sollevate nelle ultime settimane nei confronti di un cittadino della comunità trovano conferma da parte ufficiale", si legge nella dichiarazione, che aggiunge: "Il cittadino della comunità di Engelsbrand ha partecipato nel 1944 alle attività delle SS e ai crimini di guerra di cui è accusato. Sulla base delle immediate ricerche e grazie alla stretta collaborazione con i funzionari della giustizia dopo essere venuta a conoscenza delle accuse, la città di Engelsbrand ha potuto contribuire a fare immediatamente chiarezza".
Il ritiro della medaglia a "un ex SS condannato dal Tribunale militare italiano per l’eccidio di Marzabotto è un successo del sostegno di tanti alla mobilitazione dei famigliari delle vittime dell’eccidio ed anche della nostra iniziativa parlamentare" ha esultato il parlamentare Andrea De Maria, ex sindaco di Marzabotto, esortando: "Ora non dobbiamo abbassare la guardia, in particolare per quanto riguarda l’esecuzione in Germania ed Austria delle sentenze del Tribunale militare italiano sugli eccidi nazifascisti. Non pensando alle effettive conseguenze per persone ormai molto avanti negli anni, ma per affermare che l’Europa democratica non dimentica".