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Gela zona rossa in pieno luglio, mare e lidi deserti. Il sindaco:”Siamo preoccupati”

Zona rossa a Gela, in Sicilia. I numeri del contagio sono fuori controllo. Si toccano 500 casi di Covid-19 negli ultimi giorni. Le telecamere di fanpage sono andate nella città marittima siciliana. Strade deserte e lidi vuoti in pieno luglio. Il Sindaco:”Preoccupazione per commercianti ed esercenti”
A cura di Francesco Bunetto
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Contagi fuori controllo a Gela, in Sicilia. I numeri che ha comunicato l'Asp territoriale di Caltanissetta non sono rincuoranti. Si toccano 500 casi di Covid-19 negli ultimi giorni. Le telecamere di fanpage sono andate nella città marittima siciliana. Un vero viaggio nella città deserta. Strade vuote, temperatura altissima, mare e lidi vuoti. Una zona rossa in pieno luglio è certamente, sia per i gelesi che per i turisti, una situazione devastante. Nei giorni scorsi il direttore del Servizio di Prevenzione dell’Asp, Francesco Iacono, ha chiesto al sindaco di inasprire le misure di contenimento del contagio. La sola zona rossa sembra non bastare. La sequenza degli ultimi giorni il totale dei casi schizza a quota 567, numeri da piena prima ondata.

Estate in zona Rossa

Per la terza volta in sette mesi, Gela si trova nella fascia di alto pericolo anche se i dati delle ospedalizzazioni sono confortanti: sette persone ricoverate in Malattie infettive all’ospedale “Vittorio Emanuele” ed altre due trasferite alla Rianimazione dell’ospedale di Ribera. In pochi giorni il numero sale a più di 500 persone contagiate da Covid-19 ma a complicare il dato epidemiologico anche la scarsa adesione alla vaccinazione. Il lockdown però sembra essere rispettato dai gelesi. Zona rossa che continuerà fino al 23 luglio, poi spetterà al governo regionale la decisione se prolungarla o cessarla. "Bisogna tenere conto, in primis, degli indici di ospedalizzazione, siamo seriamente preoccupati – ha detto il Sindaco di Gela Lucio Greco – per tutti i danni che i commercianti e gli esercenti stanno subendo da questa ennesima dichiarazione rossa che abbiamo avuto a seguito dell'aumento significativo dei contagi da Covid-19. Non ci stiamo dormendo la notte – continua – abbiamo richiesto un incontro con il presidente della Regione, con il dirigente dell'Asp, perché tutti assieme possiamo essere portavoce con il governo nazionale per cambiare questi parametri ed evitare che permanga la dichiarazione rossa nella città di Gela, dichiarazione che il presidente della Regione, sulla base di questa richiesta formale inoltrata dall'Asp di Caltanissetta, questa curva che ancora continua a crescere in maniera esponenziale sta mettendo in allarme e in forte preoccupazione tutti gli organi sanitari che stanno seguendo assieme all'amministrazione comunale tutta la vicenda pandemica".

Pazienti Covid trasferiti fuori Gela

Com'è la situazione sanitaria a Gela? Gli ospedali sono attrezzati? Il personale è sufficiente ? A rispondere alle domande è Giuseppe Provinzano, Segretario provinciale del NurSind."La città di Gela si ritrova in zona rossa con numeri altissimi che ci fanno tornare indietro a qualche mese – ha detto Giuseppe – quando la terapia intensiva era piena, quando i reparti Covid erano pieni.  La terapia intensiva Covid è stata chiusa e si è deciso che non avesse più questa attività – denuncia Giuseppe – è ovvio che se ci sono pazienti che necessitano di terapia intensiva perché, all'aumentare dei numeri c'è una percentuale dei pazienti che può peggiorare, i pazienti devono essere trasferiti fuori – passare in pochi giorni a più di 500 persone contagiate è stata una cosa che ci ha visti impreparati. La stragrande maggioranza delle persone che sono ricoverate sono tutte persone che non sono vaccinate. Le carenze di personale ce le stiamo portando dietro da parecchi mesi – conclude Giuseppe – potremmo essere in difficoltà perché la terapia intensiva non è una terapia intensiva Covid perché i pazienti sono trasferiti in altri presidi ospedalieri".

Il volontariato sempre all'opera

Non è mancato in questo periodo di pandemia il supporto delle associazioni verso le persone meno abbienti. L'impegno, l'amore per il proprio cittadino e l'aiuto psicologico sono state le caratteristiche principali dell'attività del volontariato a Gela. "È stato un periodo pandemico e continua ad essere un periodo sicuramente imponente – ha detto Luca Cattuti, presidente Procivis di Gela- in quanto l'opera dei volontari non è cessata ma continua. Abbiamo saputo dare una mano in più a quella che è la macchina organizzativa: portare il farmaco a domicilio alle abitazioni dei pazienti Covid, aiutarli anche nella spesa, aiuto a coloro i quali in questo periodo erano ricoverati e avevano la necessità di ricevere indumenti all'ospedale. Non ci siamo fermati – continua – visto che siamo in zona rossa e il rischio di contagio è molto alto.

Continua la vaccinazione a Gela nonostante la dichiarazione di zona rossa. "La vaccinazione è l'unica arma vincente contro la pandemia – ha detto Consolata Cirignotta dirigente medico dell'Asp di Caltanissetta – è l'unica cosa che ci permette di abbassare il rischio del contagio. L'invito a non avere dubbi ad avvicinarsi alla vaccinazione – continua – rassicurare che il vaccino è sicuro che non dà nessun effetto collaterale così grave da poter impedire la decisione di venirsi a vaccinare" .

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