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Garlasco, la telefonata intercettata tra l’ex legale di Sempio e il carabiniere incaricato: “Che aria tira?”

La telefonata tra il primo legale di Andrea Sempio, l’avvocato Federico Soldani, e il carabiniere incaricato di notificare l’invito a comparire al giovane nella prima indagine sul delitto di Garlasco, è finita agli atti della nuova inchiesta sulla presunta corruzione dell’ex pm aggiunto Mario Venditti da parte di Giuseppe Sempio.
A cura di Antonio Palma
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Andrea Sempio a Quarto Grado
Andrea Sempio a Quarto Grado
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"Che aria tira?" con queste parole il primo legale di Andrea Sempio, l'avvocato Federico Soldani, interpellava il carabiniere incaricato di notificare l'invito a comparire nella prima indagine che vedeva coinvolto il giovane per il delitto di Garlasco nel 2017. Una conversazione telefonica intercettata dagli stessi inquirenti  perché avvenuta col telefono dell'indagato che era stato messo sotto controllo. Il particolare è diventato ora importante nell'ambito dell'indagine sulla presunta corruzione dell'ex pm aggiunto Mario Venditti da parte di Giuseppe Sempio proprio per quelle indagini su Andrea.

La conversazione col telefono di Sempio intercettato

La conversazione telefonica, della durata di 3 minuti e 23 secondi e messa ora nero su bianco dall'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano inviata nell'estate scorsa alla Procura di Brescia  che si occupa delle indagini sull'ex magistrato di Pavia, risale all'8 febbraio di otto anni fa. Quel giorno il maresciallo Giuseppe Spoto si presentò presso  il centro commerciale dove lavora Andrea Sempio per notificargli l'atto. Il 37enne quindi chiamò l'avvocato al telefono passando poi il cellulare al militare.

"Guardi infatti… sono venuto giù apposta oggi… innanzitutto le devo chiedere una cosa, dopo la chiederò anche ad Andrea… I magistrati hanno fissato l'interrogatorio per il 10 quindi ci sarebbe da rinunciare al termine se per lei non è un problema" dice il militare. Durante la conversazione però l'avvocato Soldani lo incalza: "Mi dice qualcosa o non mi dice niente lei? Che aria tira?". . "Ma non lo so perché io sono un semplice ambasciatore – risponde il carabiniere – sa com'è… ambasciator non porta pena". "Pensa che… che sia buona l'aria?" continua il difensore. "Ma no voglio dire.. se vogliono parlargli… veda lei insomma. Tiri le sue conclusioni" replica il maresciallo.

Per la procura di Brescia "durata incongrua" della notifica

Una conversazione giudicata anomala dagli inquirenti di Brescia che indagano oggi proprio su quei "contatti opachi" di Sempio con la polizia giudiziaria durante la prima inchiesta e la presunta corruzione del pm incaricato. In particolare gli investigatori si concentrano sulla "durata incongrua" della notifica di Spoto, iniziata alle 16.35 e conclusasi, stando al verbale, alle 17.45. Per gli inquirenti "sarebbe interessante quindi comprendere" nel successivo "lasso di tempo estremamente ampio" quali siano state le "alcune domande" che Spoto avrebbe "preannunciato" a Sempio.

Il carabiniere: "Aspettavo che il collega mettesse la cimice nell'auto di Sempio"

Il carabiniere, che non risulta indagato, ha già chiarito più volte la sua versione di quell'incontro con Sempio. "Gli ho consegnato una copia dell’atto, che lui ha letto dall’inizio alla fine. Poi gli ho spiegato anche la questione della rinuncia ai termini. Infatti, nella notifica lui ha scritto per rinuncia ai termini. E poi sono rimasto lì, ma essenzialmente abbiamo parlato dell’atto, non abbiamo parlato di altro" ha spiegato il maresciallo Spoto.

Il militare ha parlato di un probabile errore negli orari annotati nel verbale ma anche di un'attesa per consentire al collega di installare una microspia nell'auto di Sempio. La stessa cimice che il giorno dopo intercettò Sempio col padre dopo un incontro di tutta la famiglia con i difensori. "Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate. Non è che…" diceva il padre di Sempio ora indagato per corruzione. E il figlio rispondeva: "Sì lo so lo so…".

"Aspettavo che il mio collega da fuori mi mandasse la chat che mi dicesse che aveva finito l’installazione della microspia.. Probabilmente ho fatto un errore nell’orario della notifica, ho scritto 17.45 e non 16.45, se lei ha visto gli atti. L’installazione è avvenuta alle 16.47. Quindi possiamo dire che dalle 16.47 in poi probabilmente sono uscito dal centro commerciale" ha spiegato lo stesso carabiniere alla trasmissione “Quarto Grado”.

Intanto sono state rinviate le operazioni relative alla copia forense del contenuto dei cellulari e di altri dispositivi informatici dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e di Giuseppe Sempio. Lo stop dopo una istanza del legale dell'ex magistrato al gip e alla Procura Generale bresciana i in cui si riserva di richiedere incidente probatorio.

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