Francesca arrestata col marito a Zanzibar, l’appello del fratello: “Situazione drammatica, scarcerateli”

"Noi come famiglia non chiediamo un intervento risolutivo per Francesca e Simon, ma solo che la giustizia faccia il suo corpo in modo corretto. Chiediamo la loro scarcerazione e la possibilità di preparare la loro difesa". È questo l'appello che arriva a Fanpage.it da Fabio Scalfari, fratello di Francesca, arrestata con il marito Simon il 7 giugno scorso a Zanzibar, dove la coppia vive da 15 anni e gestisce lo Sherazad Boutique Hotel.
Contro di loro, ha spiegato un altro fratello della donna, Marco, via Facebook, ci sono 13 accuse che si riferiscono a una precedente causa civile intentata (ma dal lato civile già arrivata a una conclusione) da una coppia di ex soci italiani proprio riguardo all'albergo. A queste accuse però si sono aggiunte quelle di riciclaggio di denaro e falso, che la famiglia ha definito infondate.

"Mio fratello Marco si trova sul posto per dare supporto, si interfaccia con le ambasciate, parla sia con quella inglese per mio cognato Simon, che con quella italiana – ha spiegato Fabio -. Io sono qui a Padova e mio nipote è qui con me. Stiamo cercando di avere più notizie possibili. Ma al momento ci sono zero comunicazioni sia con Francesca che con Simon. Ad oggi, tranne una visita dell'avvocato, non siamo neanche più riusciti a rivedere nostra sorella. Martedì ci sarà la prima udienza, che stiamo attendendo per capire cosa succederà".
Poi fa un appello a nome di tutta la famiglia: "Noi non stiamo chiedendo una grazia o un intervento risolutivo su Francesca e Simon. Noi vogliamo che la giustizia abbia il suo percorso nel modo corretto. Ne chiediamo la scarcerazione, che si possa difendere da casa e preparare la difesa con i legali. Come può altrimenti arrivare a sentenza se non ha avuto modo di difendersi? Con quale diritto una persona viene presa e rinchiusa in carcere senza avere prove e un quadro giudiziario certo? È stata privata di ogni diritto e messa in una cella insieme ad altre 6 persone. Per la Simon è situazione più drammatica, si trova in uno stanzone con 200 persone. È una situazione esasperante, soprattutto per noi che siamo qui".

La situazione è stata confermata sempre a Fanpage.it dall'avvocato della coppia in Italia, Manuela Castegnaro: "Loro sono in carcere dal 7 giugno, il fratello è riuscito a vedere Francesca una sola volta ma la cosa grave è che anche agli avvocati non è permesso l'accesso, non è garantito nemmeno il diritto di difesa per i legali che dovrebbero prepararsi in vista della difesa di martedì. E anche l'ambasciatore italiano non li ha visti. Sulle condizioni siamo molto preoccupati perché non avendo notizie non si ha contezza di come stiano. L'accusa, inoltre, non ha portato prove concrete per cui non si capisce come mai ci sia questa custodia cautelare in carcere prima del processo e così lunga".