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Folgorato da una scarica elettrica: operaio di 30 anni muore sul lavoro nel Leccese

Antony Turnone, operaio di Martina Franca (Taranto), è rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell’alta tensione.
A cura di Susanna Picone
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Incidente mortale sul lavoro in Salento. Antony Turnone, operaio di 30 anni di Martina Franca (Taranto), è rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell'alta tensione. A lanciare l’allarme sono stati altri operai presenti. Subito soccorso, l’uomo è stato condotto in codice rosso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove poi è deceduto. L’incidente è avvenuto in un impianto fotovoltaico di San Donato, comune a nord di Lecce. Il giovane operaio che ha perso la vita stava lavorando lì per conto di una ditta.

Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e ispettore dello Spesal che dovranno stabilire con esattezza quanto accaduto. La zona dell'incidente è stata sequestrata. Secondo una prima ricostruzione, Turnone stava manovrando un camion per spostare container e sarebbe stato colpito da una scarica elettrica dopo che il braccio meccanico del mezzo avrebbe urtato un cavo dell'alta tensione. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e purtroppo i medici non hanno potuto far nulla al suo arrivo in ospedale. La vittima viveva a Crispiano, nella provincia di Taranto.

"Siamo ancora una volta costretti a commentare con il dolore nel cuore la notizia di una morte sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un giovane lavoratore impegnato su un campo fotovoltaico. Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile". Così Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, hanno commentato la tragica morte di Antony Turnone. Anche il presidente del comitato consultivo provinciale dell'Inail di Lecce, Donato Congedo, esprime "cordoglio" per quanto accaduto. "Non certo un fatto isolato nel nostro Salento – così  i sindacati – tutt'altro. L'ennesimo anello di una catena maledetta che non si riesce a spezzare. La triste classifica che pone la nostra provincia tra i primi posti per le morti bianche non si deve mai più commentare appellandosi al fato e alla cattiva sorte". Per Cgil, Cisl e Uil "serve un cambio repentino di cultura, della cultura della prevenzione e della sicurezza.

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