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Firenze, destituiti i due carabinieri accusati di aver stuprato le studentesse americane

L’Arma dei Carabinieri ha deciso di destituire Marco Camuffo e Pietro Costa, accusati di violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane. La decisione arriva al termine dell’indagine disciplinare che era stata avviata dopo la denuncia delle ragazze. I due carabinieri sono in attesa della decisione sul rinvio a giudizio.
A cura di Susanna Picone
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L'Arma dei Carabinieri ha destituito i due militari di Firenze accusati di violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane. Ad anticipare la notizia è il Corriere della Sera. La decisione nei confronti dei due carabinieri, Marco Camuffo e Pietro Costa, arriva al termine dell'indagine disciplinare che era stata avviata dopo la denuncia delle due ragazze americane, che accusano i militari di averle violentate nella notte fra il 5 e il 6 settembre. Camuffo e Costa sono in attesa della decisione sul loro rinvio a giudizio. L'udienza è fissata per il 30 maggio. La destituzione dal servizio arriva in base alla valutazione sul comportamento tenuto dai due carabinieri quando furono chiamati per una rissa nella discoteca Flo, a Piazzale Michelangelo: al termine dell'operazione, i due si sono trattenuti nella discoteca a parlare con le ragazze e poi le hanno accompagnate a casa usando l'auto di servizio, cosa possibile solo in casi eccezionali. L'auto è stata parcheggiata sotto l'abitazione delle studentesse nel centro di Firenze, dove sarebbe stata consumata la violenza sessuale. I due militari hanno ammesso che c’è stato un rapporto sessuale con le studentesse, ma hanno negato lo stupro.

Le parole dei carabinieri accusati di stupro – Nelle scorse settimane, alla chiusura delle indagini, è emerso che Camuffo aveva definito “una galanteria” l’aver riaccompagnato a casa le due giovani: “Avrei dovuto avvisare il comandante, ma non l’ho fatto. Ma si è sempre fatto così – ha spiegato ai magistrati – perché magari per motivi di sicurezza le aggrediscono nel portone. Così ci siamo consultati, perché eravamo titubanti”. Ma alla fine sarebbero stati proprio loro ad approfittare delle ragazze. “Capii che si era realizzata un’occasione di sesso e così ci siamo comportati da maschietti”, le parole del carabiniere. Oltre che di violenza sessuale, i due carabinieri sono anche accusati dalla Procura militare di Roma di concorso in violata consegna continuata e aggravata e di concorso in peculato militare aggravato.

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