Firenze, cerca di sfuggire alle fiamme sul tetto: operaio di 27 anni precipita e muore sul colpo
Incidente sul lavoro nel fiorentino: un operaio di 27 anni di origine albanese, Nertil Bushi, è morto giovedì 1 agosto intorno alle 8:30 a Castelfiorentino. Il ragazzo stava riparando il tetto di un capannone industriale a Cambiano, di proprietà di una società in liquidazione, quando la struttura ha preso fuoco, per cause che sono ancora in via di accertamento, e lui per scampare alle fiamme ha fatto un balzo all'indietro ed è precipitato nel vuoto facendo un volo di circa 10 metri. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco, che hanno spento l'incendio e poi hanno trovato a terra nel piazzale di via Vittorio Niccoli il corpo del giovane, che era già senza vita. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'operaio stava eseguendo lavori di posa del catrame quando si sono sprigionate le fiamme e la copertura si è incendiata, non lasciandogli scampo. La tragedia è avvenuta davanti agli occhi dello zio, con il quale spesso era impegnato in lavori del genere.
Sul posto è stato inviato anche l'elisoccorso Pegaso ma per l'uomo non c'era più nulla da fare. L'area è stata intanto posta sotto sequestro e stanno operando anche i tecnici della prevenzione dell'Asl Toscana Centro, mentre la salma è stata trasferita all'istituto di medicina legale di Careggi. La vittima abitava a Soci, una frazione del comune di Bibbiena, in provincia di Arezzo. Proprio lo zio, 45enne albanese, risulta indagato insieme ad un'altra persona, un 65enne di Reggio Calabria, per l'incidente: i due si sarebbero accusati a vicenda circa la titolarità dell'impresa per cui l'operaio stava lavorando. Secondo quanto appreso, l'operaio non risulterebbe essere dipendente di alcuna ditta: si sta verificando se fosse stato impiegato al nero. Il pm Sandro Cutrignelli ha disposto l'autopsia sul corpo del 27enne, che sarà eseguita lunedì prossimo. Sull'episodio sono in corso ulteriori accertamenti, anche per ricostruire eventuali responsabilità a carico della proprietà del capannone. "Una morte così è inaccettabile – ha commentato in una nota la Cgil di Firenze -. Episodi come questo confermano che ancora ad oggi i livelli di sicurezza sul lavoro sono ben lontani rispetto alla salvaguardia della vita delle lavoratrici e dei lavoratori e che la stessa sicurezza sul lavoro è un fatto prioritario e imprescindibile".