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Fecondazione assistita, diminuiscono i bambini ma aumentano le coppie

Nel 2011 i bambini nati vivi dalla fecondazione assistita sono diminuiti del 5.9%, anche se aumentano le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fertilità del 6.5%.
A cura di Laura Murino
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Le nuove linee guida sulla legge 40 del Ministero della Salute impediscono di ricorrere alla fecondazione assistita a chi è portatore di malattie genetiche, nonostante le molte sentenze degli anni passati dei giudici sull'argomento.

Nonostante siano aumentate le coppie che ricorrono alla fecondazione assistite, i nati vivi sono diminuiti. E' quanto emerge dai dati raccolti nella Relazione dello stato di attuazione della Legge 40/2004 che regola la Procreazione Medicalmente Assistita (Pma). I dati riguardano il lavoro svolto nei centri che praticano la fecondazione nel 2011. Dal rapporto emerge che, nonostante l’aumento dei trattamenti del 6.5% rispetto al 2010, si è registrata una diminuzione dell’1.4% delle gravidanze. Sono le donne più giovani a registrare la percentuale maggiore del calo delle gravidanze. Inoltre, anche i bambini nati vivi diminuiscono del 5.9%, cioè sono stati 552 i neonati morti. I bambini nati vivi nel 2011 sono 11933 contro i 12506 del 2010. Una diminuzione è emersa anche nelle tecniche "a fresco" di secondo e terzo livello, quelle in cui non vengono utilizzati gameti e/o embrioni già congelati per la conservazione. L’utilizzo dei cicli a fresco sono utilizzato maggiormente nelle donne over 40, tra le quali si è registrato un aumento del 30.5% di questa tecnica.

Aumentano la fecondazione di embrioni, mentre diminuisce il numero di donne che fanno ricorso alla tecnica dello scongelamento degli ovociti. Diminuiscono anche i parti trigemini, con un calo dell’1.4% rispetto alla media europea. I dati sui parti trigemini variano anche in base ai centri. Tra le novità sottolineate dal rapporto si trova l’aumento dell’età media delle donne che fanno ricorso alla fecondazione, che passano sa 36,3 anni nel 2010 a 36,5 anni nel 2011. Il Ministero della Salute ha dichiarato di voler indagare sui dati acquisiti e capire le cause che si possono nascondere dietro al calo dei bambini nati. %). Il Ministro Lorenzin ha dichiarato: "Una migliore definizione e prevenzione primaria delle cause di infertilità, una diagnosi adeguata, e l'informazione corretta alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, a partire dai giovani, insieme allo sviluppo della ricerca scientifica, sono obiettivi che continuiamo a perseguire a vantaggio della salute delle donne".

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