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Fase 2, in Sicilia asporto e domicilio per bar e ristoranti anche la domenica e nei festivi

Lo precisa una circolare della Protezione civile regionale, chiarendo un aspetto della riapertura nella Fase 2 sul quale nelle scorse ore sarebbe sorti problemi di tipo interpretativo da parte di esercenti del settore: “Per asporto e consegne a domicilio consentiti anche spostamenti da un comune all’altro”.
A cura di Andrea Parrella
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Il servizio a domicilio e l'asporto per bar e ristoranti della Sicilia consentiti anche la domenica e nei festivi e si potrà usufruire del servizio anche fuori dal comune. Lo precisa una circolare della Protezione civile regionale, chiarendo un aspetto della riapertura nella Fase 2 sul quale nelle scorse ore sarebbe sorti problemi di tipo interpretativo da parte di esercenti del settore.

In Sicilia bar e ristoranti aperti anche di domenica

La questione ha a che fare con bar, pasticcerie ed esercizi commerciali che vendono prodotti alimentari o da forno, rosticceria, cibi cotti, pasticceria e la circolare chiarisce appunto che l'attività sarà consentita anche nei giorni festivi, con la possibilità di effettuare consegne e ritirare prodotti da asporto anche in comuni differenti da quello in cui si trova l'esercizio stesso. Naturalmente, precisa la nota stessa, questi locali possono garantire il servizio anche nei giorni festivi "evitando gli assembramenti e garantendo il rispetto delle distanze interpersonali. Le persone che vorranno fruire del servizio dovranno, comunque, indossare le mascherine quando in fila per l'asporto".

La ripartenza "differenziata" del 18 maggio

Una precisazione doverosa per la settimana che separa l'Italia da quella che dovrebbe essere la riapertura di tutti gli esercizi commerciali del 18 maggio prossimo, con differenziazione da regione a regione. La conferma dell’apertura del governo nei confronti delle Regioni arriva dal ministero per gli Affari regionali, Francesco Boccia: “Resta confermato l’orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute”. Discriminante fondamentale saranno appunto i dati dei contagi, in base ai quali il governo stesso potrebbe adottare provvedimenti in una direzione opposta alla riapertura in presenza di una crescita importante della curva del contagio. “Se il Governo dicesse che si apre il 18 maggio – afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia – tutti accenderebbero i motori. Ma il 18 potrebbe presentarsi Conte e fare un Dpcm che chiude altre due settimane. Siamo in un'area di incertezza paurosa".

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