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Famiglia finlandese lascia la Sicilia dopo 2 mesi: “La scuola è un disastro, mio figlio sa l’inglese meglio dell’insegnante”

Avevano deciso di vivere a Siracusa coi loro quattro figli, ma dopo due mesi hanno preferito andare via: sistema scolastico “povero”, “classi rumorose” e insegnanti “arrabbiati e sprezzanti”
A cura di Biagio Chiariello
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Elin Mattsson, pittrice finlandese di 42 anni, si era trasferita lo scorso agosto a Siracusa, assieme al marito, un Information Technology Manager che può lavorare da remoto, e ai suoi quattro figli. Ma sono bastati "appena due mesi per renderci conto che non ne valeva la pena", scrive Elin in una lettera aperta, pubblicata da ‘SiracusaNews', nella quale spiega le ragioni che l'hanno portata a lasciare la Sicilia (e l'Italia).

La donna in particolare parla di un sistema scolastico "povero", di "classi rumorose" e di insegnanti "sprezzanti".

‘Mamma urlano e picchiano sul tavolo” dice il mio bambino di 6 anni. ‘Sì, è pazzesco che usino il fischietto e urlino' dice il quattordicenne, ‘e conosco l’inglese meglio dell’insegnante di inglese stesso!'".

La famiglia Mattsson aveva già vissuto Spagna e in Regno Unito. La speranza era quella di trovare un sistema scolastico simile in tutto il Mediterraneo, "ma ragazzi, ci sbagliavamo" ammette.

"Volevamo sperimentare il vostro clima e la vostra cultura fantastici ma le cose non sono andate come previsto".

I dubbi di Elin sono cominciati dal primo giorno che ha messo piede a scuola per l’iscrizione dei figli: "Il rumore delle classi era così forte che mi chiesi come diavolo fosse possibile concentrarsi con quel frastuono. Quel giorno ho anche dato un’occhiata di sfuggita ad un’aula in cui un bambino di circa 7 anni stava svolgendo un esercizio di fronte ad un insegnante arrabbiato, che sprezzante, guardava dall’alto in basso non solo il bambino alla lavagna ma tutti alunni. Era scioccante" ammette.

Un altro dei motivi che ha spinto la famiglia finlandese a fare dietrofront è stata l'assenza di pause: "La giornata scolastica si trascorre sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa", come le è stato spiegato da un dirigente.

Se solo il governo ne capisse i benefici! In Finlandia, gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, e lasciano l’aula per giocare insieme nel giardino/patio. Uno o due insegnanti li tengono d’occhio mentre sono fuori. La Finlandia si rende conto dei benefici di bambini che si muovono, giocano, urlano e corrono liberamente all’aperto per liberarsi delle energie in eccesso e prendere aria fresca, così da ottenere migliori risultati a scuola".

Situazione molto simile anche all'asilo dove i bambini "sono seduti per lo più dentro, ancora attorno a un tavolo a fare piccole cose solo con le mani? Davvero? Completamente da pazzi. Fare esperienze all’aperto è essenziale per ogni persona che apprende. L’insegnamento all’asilo dovrebbe venire dal gioco. Gioco libero! I bambini dovrebbero essere bambini il più a lungo possibile, se lo fai, otterrai buoni risultati a scuola. Cercare di costringerli a imparare cose diverse troppo presto può essere fatale. Il cervello dev’essere sufficientemente sviluppato prima di iniziare l’insegnamento. Negli asili finlandesi i bambini escono fuori ogni mattina tra le 9 e le 11, possono giocare liberamente (hanno macchinine, oggetti per arrampicarsi, scatole con la sabbia dove giocare, tutti i tipi di giocattoli simili a quelli che si trovano qui nei parchi)".

Spazio alla questione trasporti: “In Finlandia i bambini da 7 a 12 anni vanno a scuola da soli, usano la bicicletta o vanno a piedi, se abitano a più di 5 chilometri dalla scuola possono andare con il taxi o il bus della scuola. Pranzano a scuola, poi tornano a casa da soli quando la giornata scolastica è finita. Perché non tutti i bambini dovrebbero avere le migliori premesse per l’apprendimento? Perché non vi rendete conto dei benefici dell’aria fresca? Ciao Siracusa”.

“Visiteremo la Sicilia come normali turisti – ha continuato la pittrice -. La Sicilia è un posto fantastico, con persone simpatiche, buon cibo, sole, quando non si approfondiscono e frequentano le scuole”.

L’artista ha sostenuto che “ci sono molti bravi insegnanti che fanno del loro meglio. Ma non è facile viste le condizioni in cui si trovano le scuole”.

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