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Covid 19

Ettore, in coma a Bergamo per Covid, fu curato a Palermo: “Grazie Sicilia, mi avete salvato la vita”

Il bergamasco Ettore Consonni, 62 anni, è tornato in Sicilia per ringraziare i medici e gli infermieri che lo hanno salvato dal Covid un anno fa. Era stato trasportato in coma a Palermo durante la prima ondata, quando in Lombardia gli ospedali erano al collasso.
A cura di Francesco Cortese
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A Bergamo lo chiamano tutti "Ettore il sopravvissuto", perché durante la prima ondata Covid che ha messo in ginocchio la Lombardia ha rischiato seriamente di morire. Nessun ospedale del Nord poteva curarlo. Non c'erano più posti liberi: tutti i letti dei reparti di Rianimazione erano occupati e le condizioni di salute di Ettore, ex magazziniere in pensione, si aggravavano di giorno in giorno fino a costringere i medici ad intubarlo per ventilarlo meccanicamente.

Poi il trasporto d'urgenza all'ospedale Civico di Palermo con un volo militare e la rinascita. "Sono vivo grazie ai sanitari palermitani che mi hanno curato", non smette di ripetere il pensionato bergamasco. Oggi, Ettore – un omone di 63 anni che un anno fa ha rischiato di morire dopo aver contratto il Covid – è tornato in Sicilia per incontrare e ringraziare gli angeli che lo hanno salvato. "Il minimo che potessi fare", racconta con un po' di emozione.

Sul petto si è fatto tatuare la Sicilia in segno di riconoscenza "perché sarò per sempre grato a questa terra meravigliosa – racconta Ettore Consonni – Sono molto emozionato. Il mio rapporto con questa Isola non è mica uno scherzo”.

Quando a marzo del 2020 Ettore si è risvegliato dal coma a Palermo, i medici dovettero spiegargli ogni cosa. Lui non riusciva a credere alle parole dei sanitari e pensava fosse tutto uno scherzo.

A fine febbraio il magazziniere di Bergamo era rientrato da un viaggio a Santo Domingo, dove era andato insieme alla moglie per festeggiare il 40° anniversario di nozze, e il 4 marzo le sue condizioni di salute si erano aggravate. Il giorno dopo è stato intubato all'ospedale di Seriate e trasferito a Palermo.

"Quando all'inizio mi hanno raccontato la mia storia pensavo fosse uno scherzo – racconta Ettore Consonni – Ho capito che era tutto vero solo qualche ora dopo, quando i medici intorno a me parlavano con un marcato accento siciliano".

Dopo un mese di ricovero all'ospedale Civico di Palermo, Ettore Consonni è stato dimesso a Pasqua ed è finalmente potuto ritornare nella sua Bergamo dove ad aspettarlo c'era l'intera famiglia.

A distanza di un anno, Ettore è tornato in Sicilia per mantenere la promessa fatta ai medici che lo hanno curato: "Tornerò a trovarvi per ringraziarvi singolarmente, ma questa volta verrò in vacanza con la mia famiglia".

Una promessa che oggi Ettore ha mantenuto.

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