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Covid 19

Eroi a inizio pandemia, ora gli infermieri vengono minacciati dai no vax. Fnopi: “Basta, denunciamo”

Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ha riferito che sono in aumento le minacce agli infermieri vaccinati da parte dei no vax: “Il nostro primo dovere è quello di essere vaccinati per garantire la massima tutela della salute delle persone”.
A cura di Davide Falcioni
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A inizio pandemia erano considerati alla stregua di eroi, ma dopo l'avvio della campagna vaccinale sono molti gli infermieri che stanno ricevendo minacce dai No Vax. A denunciarlo Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, che in una nota ha riferito che "in questi ultimi giorni si sono verificati casi di minacce anche di morte verso alcuni presidenti degli ordini degli infermieri che hanno applicato la legge allontanando dagli assistiti i no vax e hanno applicato il Codice deontologico che presuppone che il primo dovere di un infermiere sia quello di essere vaccinato per garantire la massima tutela della salute delle persone". A questo – aggiunge Fnopi – "si aggiungono le minacce di denunce verso gli infermieri che stanno esortando – come ogni professionista della Salute deve fare – alle vaccinazioni anti-Covid. Il paradosso poi è che capita anche che a minacciare gli infermieri non siano altri infermieri verso i quali i presidenti agiscono secondo la legge e la deontologia, ma esponenti di attività diverse, che pur avendo a che fare con gli assistiti, sono no vax e dimostrano intolleranza e assoluta mancanza del principio e del rispetto della tutela della salute".

Un atteggiamento intollerabile e pericoloso verso cui la Fnopi sta valutando azioni legali. "È nostro dovere intervenire – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) -. Lo è per tutelare i colleghi presidenti e professionisti e come infermieri per garantire ai cittadini di essere sempre in prima linea per garantire la loro salute. Abbiamo fin dall'inizio invitato tutti i professionisti a rispettare la norma di legge e da parte nostra continueremo a sensibilizzare rispetto all'importanza della vaccinazione. Per un infermiere – ha commentato Mangiacavalli – è un dovere verso i cittadini, verso i colleghi e anche verso la scienza in cui crediamo. La professione infermieristica aderisce ai principi dell'etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone e riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale". "Quantificare con esattezza gli infermieri vaccinati contro la pandemia – aggiunge – è un'operazione complessa, ma si può stimare che oggi lo siano più del 90 per cento di tutti gli iscritti agli albi che sono oltre 456 mila. Questo considerando però – precisa – che ci si avvicina al 100 per cento di vaccinati tra gli infermieri dipendenti Ssn, tranne rare eccezioni ‘attendiste' o per cause verificate che sono nell'ordine del centinaio. Ma la percentuale si abbassa, no vax a parte che tra i nostri professionisti sono davvero in percentuali inferiori allo 0,5 per cento, per i liberi professionisti, che inizialmente non sono stati considerati tra le priorità nelle campagne vaccinali e quindi in molti sono ancora in fase di vaccinazione".

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