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“Era uscito per un giro. Aspettavamo un figlio”. Mirijam ricorda il marito, morto nell’incidente in moto

Leonardo Romano, il motociclista triestino di 43 anni, deceduto nell’incidente in moto avvenuto sabato pomeriggio lungo il Vallone che porta a Gorizia, aspettava un figlio. “Leonardo non era una persona che a cui piaceva correre con la moto, non era una cosa che gli interessava” ricorda la moglie.
A cura di Biagio Chiariello
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"È uscito di casa e ha preso la moto per farsi un giro, dicendomi che ci saremmo visti la sera non appena io avrei finito di lavorare…"  Mirjam Malalan, 36 anni, è la compagna di Leonardo Romano, il 43enne di Trieste morto sabato 29 maggio in un incidente avvenuto lungo la strada statale 55 dell'Isonzo, lungo il Vallone che porta a Gorizia. La donna è al quarto mese di gravidanza. "Sì – racconta Mirjam, commossa, al Messaggero Veneto  – io e lui aspettavamo un bambino. Lo desideravamo tanto. Il senso della mia vita ora è crescerlo".

L'incidente mortale

Secondo le ricostruzioni, Leonardo avrebbe perso il controllo della sua motocicletta mentre era in fase di sorpasso ed è finito addosso al guardrail all’altezza della frazione di Gabria a Savogna d’Isonzo, a un chilometro circa dallo stabilimento della “Kemika”. Nell'incidente non sono rimasti coinvolti altri mezzi. Il centauro è deceduto subito dopo: troppo gravi le ferite rimediate. Si parla di traumi alla testa (nonostante indossasse regolarmente il casco) e al torace.

"Leonardo non era una persona che a cui piaceva correre con la moto, non era una cosa che gli interessava", puntualizza Mirjam. "Stava sempre attento, la usava senza strafare. Sabato mi ha detto che andava semplicemente a farsi un giro per rilassarsi. Questa dalla moto era una passione che aveva da poco, la guidava con attenzione e prudenza, era assolutamente consapevole della pericolosità. Forse su qualche rettilineo tirava un po’ di più, ma si limitava a quello. Non faceva stupidaggini, anche perché sapeva che c’ero io a casa ad aspettarlo".

La dinamica del tragico sinistro

La moglie ancora si chiede cosa può essere successo. "Sull’asfalto c’erano delle frenate, forse per qualche motivo Leo si è spaventato e ha perso il controllo. Forse qualcosa gli ha tagliato la strada, sinceramente non lo so. Io lo amavo tanto, eravamo insieme da 12 anni – riprende Mirjam – ci eravamo conosciuti attraverso degli amici in comune. Ora, in attesa del figlio, facevamo progetti per la nostra vita. Pensavamo a quando saremmo andati insieme con il bambino in montagna o al mare. Lui era entusiasta di queste cose. Perché era entusiasta della vita. Leo era un giocherellone. Io ora devo vivere avanti per questo: per nostro figlio. Voglio portare al mondo un altro Leo e crescerlo".

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