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Covid 19

Emergenza cimiteri a Palermo, circa 900 morti sono in attesa di sepoltura: “Fa male al cuore”

Emergenza al cimitero dei Rotoli a Palermo, dove sono 858 i feretri in attesa della sepoltura fra camera mortuaria, depositi e due tensostrutture allestite fra i viali, resa ancora più pesante dalla pandemia di Covid-19. Antonino Randazzo (M5S): “Le famiglie sono costrette ad affrontare un doppio dolore”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
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Circa 900 bare sono in attesa di ricevere sepoltura al cimitero dei Rotoli a Palermo. Ne sono 42 in più rispetto alla scorsa settimana, quando già la situazione cominciava a preoccupare. Come riporta il quotidiano La Repubblica, precisamente il numero dei feretri in lista d'attesa, fra camera mortuaria, depositi e due tensostrutture allestite fra i viali, è di 858, secondo quanto ha appurato la IV commissione del Consiglio comunale che si è riunita questa mattina per verificare l'andamento dell'emergenza cimiteriale legate alla carenza di sepolture nei tre cimiteri comunali.

Il collasso del sistema funerario è sicuramente collegato anche all'emergenza Covid. Solo nelle ultime 24 ore i decessi causati dal Coronavirus sono stati 10 nel capoluogo siciliano, che per altro resta in zona rossa, a differenza del resto della provincia, che torna in fascia arancione. Con una nuova ordinanza il presidente regionale Nello Musumeci ha stabilito che la misura sarà valida fino al 28 aprile esclusivamente per i Comuni di Palermo, Bagheria, Casteldaccia, Partinico, Giardinello, Borgetto, San Cipirello, Misilmeri, Baucina, Villafrati, Mezzojuso, Carini, Torretta, Cinisi, Termini Imerese, Lascari, Alimena, Giuliana, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi, Villabate, Monreale e Belmonte Mezzagno, dove la situazione epidemiologica non è migliorata come ci si aspettava.

Ma l'emergenza al cimitero dei Rotoli si protrae in realtà da oltre un anno, con un'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto anche l'ex direttore del camposanto Cosimo De Roberto (finito ai domiciliari), dipendenti amministrativi del Comune, della società di servizi Reset e due medici dell'Asp. Ad aggravare la situazione si è aggiunto il guasto del forno crematorio, fermo dal 15 aprile dello scorso anno, che ha costretto molti ad andare in Calabria. "Oltre a essere un'indecenza, fa male al cuore vedere centinaia di bare una accanto all'altra – ha detto il consigliere di M5S Antonino Randazzo sull'emergenza nei cimiteri -. Le famiglie sono costrette ad affrontare un doppio dolore, quello per il lutto unito all'impotenza di potere seppellire i propri cari. In un momento storico delicato per tutti noi, oltretutto".

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