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Covid 19

Ema: “Se vaccini non funzionano con le varianti potrebbero essere rimpiazzati in qualche mese”

“Se gli attuali vaccini anti Covid-19 dovessero dimostrarsi inefficaci nel contrastare una o più varianti del virus SarsCoV2 potrebbero essere rimpiazzati nell’arco di qualche mese”: sarebbe lo “scenario peggiore” secondo Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell’Agenzia Europea dei Medicinali, ma per ora non ci sono segnali in tale direzione.
A cura di Susanna Picone
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Nel caso in cui, con le varianti del Coronavirus, "gli attuali vaccini anti-Covid fossero inefficaci, potrebbero essere rimpiazzati nell'arco di qualche mese". A dirlo l’Ema che con Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell'Agenzia Europea dei Medicinali, parla dell’ipotesi dell'inefficacia dei vaccini per le varianti del virus e della necessità di attendere mesi per rimpiazzarli come dello "scenario peggiore”, sottolineando al tempo stesso però che al momento non ci sono segnali in questa direzione. Sono diverse le varianti del virus attualmente in circolazione: dalla variante inglese, secondo l’Oms presente già in 60 Paesi, a quelle sudafricana e brasiliana, fino a quella di recente isolata in California. “È difficile capire esattamente che cosa possa succedere – ha spiegato Marco Cavaleri -. Fermo restando che il vaccino potrebbe comunque funzionare in modo sostanziale contro tutte queste varianti, non si può escludere che in futuro possa risultare efficace contro alcune e non contro altre". Lo scenario peggiore si presenterebbe nel caso in cui "avessimo la conferma che il vaccino non è più efficace". "Se dovessimo arrivare a questo scenario – ha aggiunto – sarebbe necessario cambiare la composizione del vaccino in modo drastico".

Risolti i problemi nelle prime dosi del vaccino Pfizer

Il responsabile della strategia vaccini dell’Ema ha intanto informato che è stata riscontrata una differenza nei lotti del vaccino Pfizer- Biontech utilizzati negli studi clinici e nei lotti per la commercializzazione: in fase di produzione e nei primissimi lotti di prova la quantità di mRna integro alla base del vaccino era ridotta e la molecola si era degradata. Ciò è avvenuto in novembre – ha spiegato Cavaleri all’Ansa- e la documentazione relativa, accessibile dal sito dell'Ema, è riportata in stralci nelle email hackerate in dicembre. Il problema ora è risolto e il vaccino è accettabile per sicurezza ed efficacia.

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