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Boss al 41bis, Bonura ai domiciliari. Le reazioni dei familiari delle vittime

“Ci sentiamo traditi dallo Stato”. Così a Fanpage, Graziella Accetta, mamma di Claudio Domino, il bimbo ucciso dalla mafia a 11 anni, commenta la notizia della scarcerazione, con trasferimento ai domiciliari, per i boss di mafia al 41 bis, prevista per l’emergenza coronavirus. ‘A casa’ a Palermo, l’ex boss Francesco Bonura.
A cura di Angela Marino
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Leoluca Bagarella, 78 anni, mandante della Strage di Capaci
Leoluca Bagarella, 78 anni, mandante della Strage di Capaci

"Ci sentiamo traditi dallo Stato". Così a Fanpage, Graziella Accetta, mamma di Claudio Domino, il bimbo ucciso dalla mafia a 11 anni, commenta la notizia della scarcerazione, con trasferimento ai domiciliari, per i boss di mafia che hanno insanguinato la Sicilia, ordinando le più famose stragi della guerra tra Stato e Mafia. È uscito dal carcere Francesco Bonura, 78 anni, ex mamma santissima di Cosa Nostra detenuto al carcere di Milano Opera e trasferito ai domiciliari a Palermo, per ordine del giudice di sorveglianza del tribunale di Milano che "lo autorizza" a uscire da casa "per motivi di salute" anche dei familiari.  "Il magistrato di Milano che ha scarcerato Bonura, evidentemente non sa quello che fa – dice Luciano Traina, fratello di Claudio, uno dei cinque agenti scelti che morirono nella strage di via d'Amelio in cui perse la vita il giudice, Paolo Borsellino – lo dico non soltanto da familiare di una vittima innocente, ma anche da ex poliziotto della Mobile di Palermo che negli anni di servizio ne ha visti di omicidi. È una vergogna, dopo 30 anni non abbiamo neanche la verità e loro invece tornano a casa".

Insieme a Bonura potrebbero beneficiare del differimento di pena altri 74 i boss che oggi sono al 41 bis. Tra questi ci sono anche Leoluca Bagarella, 78 anni, mandante della Strage di Capaci; Benedetto Santapaola, detto Nitto, 70 anni, mandante dell'omicidio del giornalista Pippo Fava; Pippo Calò, mandante dell'omicidio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa; Teresa Gallico, signora della ndrangheta e Raffaele Cutolo, ex boss della Nuova Camorra Organizzata. Tutti loro, infatti, hanno superato i 70 anni, requisito che insieme alle patologie a rischio in caso di coronavirus, autorizza il magistrato “a provvedere con urgenza al differimento dell'esecuzione pena”. Resta chiaro che tali requisiti esistono a prescindere dal coronavirus e che i magistrati di sorveglianza potrebbero, se volessero, concederli date le precarie condizioni di salute ma in Italia a nessuna figura apicale delle mafie è mai stato concesso.

Si tratta di una possibilità che ha generato polemiche e sconcerto nel mondo dell'Antimafia e delle vittime innocenti. "Oggi chi rappresenta lo Stato ha ucciso mio figlio di nuovo – dice ancora Graziella Accetta – Non ci dormo la notte, mi sento tradita dallo Stato. Queste sono persone che hanno sparso sangue, ucciso bambini, che hanno deciso le sorti delle nostra terra, persone che hanno dichiarato guerra allo Stato e minacciato di uccidere magistrati e ora finiscono ai domiciliari, con la possibilità di poter tirare di nuovo le fila del potere? Ci abbiamo messo trent'anni a ripulire la Sicilia. No, la famiglia Domino è indignata e addolorata. Il nostro cuore sanguina. È un giorno triste per chi come noi da 30 anni porta la legalità e la memoria nelle scuole".

"Mi rivolgo al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – dice a Fanpage Claudio Burgio, figlio dell'avvocato Giuseppe La Franca, assassinato dalla mafia nel 1997 – e mi rivolgo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, egli stesso fratello di una vittima di mafia: veramente non c'era alternative a questo provvedimento? Lo Stato che si spende trasportando pazienti con aerei militari da una parte all'altra dell'Italia, veramente non poteva fare niente di diverso?".  "Questi personaggi possono ancora nuocere –  dice invece, Massimo Sole, fratello di Giammatteo, geometra di 23 anni torturato e ucciso nel 1994 a Palermo – La mentalità mafiosa non muore mai, anche dopo 20, 30 anni loro hanno ancora la forza e l'autorità di delinquere. Che non gliene lascino la possibilità: i boss sopportano tutto, possano anche uccidergli i figli, il loro unico spauracchio è il 41bis e glielo hanno tolto".

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