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Enna, uccide la madre malata in casa, la accudiva da 20 anni: “Gesto di disperazione”

Secondo il legale della 47enne Maria Gozza, arrestata per l’omicidio della madre, la donna accudiva la vittima, Vittoria Malaponti, da oltre 20 anni dopo che il padre era morto.
A cura di Antonio Palma
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Un gesto di disperazione per liberarsi dalla solitudine di quella situazione in cui l’aveva costretta la malattia della madre e che ormai durava da oltre venti anni, in questo contesto l’avvocato di Maria Gozza fissa l’omicidio che martedì ha sconvolto la comunità di Aidone, piccolo comune in provincia di Enna, in Sicilia. Secondo il legale della 47enne Maria Gozza , arrestata ieri dai carabinieri per l’omicidio della madre, la donna accudiva la vittima, Vittoria Malaponti, che era gravemente ammalata da oltre 20 anni dopo che il padre era morto. Da allora infatti le due donne hanno sempre vissuto insieme e apparentemente fino ad oggi non avevano avuto mai grandi screzi. Dopo un primo tentativo di fare passare il delitto per un suicidio, la donna ha confessato il delitto ed è ora in carcere

La 69enne soffriva da tempo di problemi di salute che col tempo sono diventati sempre più invalidanti e questo, secondo il legale, ha creato una situazione di forte stress nella figlia fino al delitto i cui contorni però, restano ancora tutti da chiarire. Ieri mattina, alle prime luci dell'alba, la donna ha chiamato il 112 dicendo ai carabinieri che la madre si era suicidata nella loro abitazione di Aidone. Da un primo esame della scena però è apparso subito evidente l’incongruenza del racconto della 47enne. I militari dell’arma accorsi sul posto, infatti, hanno trovato la donna riversa a terra, nel bagno della casa, con il cranio fracassato. Anche il medico legale intervenuto sul posto ha escluso che si potesse trattare si suicidio dopo un primo esame esterno del corpo.

"Appena si è diffusa la notizia ho ricevuto tante telefonate da pazienti della signora Gozza, che hanno testimoniato la sua abnegazione e la disponibilità al lavoro. In tanti mi hanno chiesto se possono andare a trovare la signora in carcere” ha spiegato l'avvocato della donna, Carmelo Lombardo del foro di Caltanissetta, spiegando che Gozza ha fatto la volontaria all'ospedale di Enna e Piazza Armerina e ha un titolo di operatore socio sanitario. Alla base dell'omicidio potrebbe esserci un inasprimento dei rapporti tra le due donne negli ultimi mesi. Secondo la difesa, la 69enne pare avesse preteso che la figlia non uscisse più di casa per non lasciarla mai sola. Così la decisione della figlia di ricoverarla presso una casa di riposo a cui però la donna si era opposta. Maggiori chiarimenti su quanto accaduto in casa arriveranno dai risultati dell'autopsia si svolgerà venerdì prossimo.

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