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“Distrae gli automobilisti”. Autostrade vuole rimuovere il murale dei partigiani sulla A1

La società Autostrade ha chiesto la rimozione del murale dei partigiani che si può ammirare lungo l’A1, con la scritta ‘Partigiano Reggiano’ che svetta sullo sfondo rosso mattone di casa Manfredi insieme ai ritratti di otto persone trucidate dai fascisti nel ’44. Secondo Autostrade “distrae gli automobilisti”.
A cura di Davide Falcioni
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"Distrae i viaggiatori". Per questo, secondo Autostrade per l'Italia, il murale dei partigiani che si può ammirare lungo l'A1 – con la scritta ‘Partigiano Reggiano' che svetta sullo sfondo rosso mattone di casa Manfredi insieme ai ritratti di otto persone trucidate dai fascisti nel '44 – deve essere rimosso.

La richiesta, come spiega Il Resto del Carlino, è stata avanzata ad Istoreco, l'istituto per la Storia della resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia. La presenza di quel murale, rileva Autostrade, è vietata dal Codice della strada che all'art. 23 vieta di collocare lungo la sede autostradale insegne, cartelli, manifesti che possano confondere ma soprattutto distrarre l'attenzione. Viene spontaneo però chiedersi come mai un'opera dedicata alla Resistenza venga considerata pericolosa e non, invece, le migliaia di spot pubblicitari che sorgono ai bordi delle strade di tutta Italia.

Il murales in questione è stato inaugurato a fine settembre 2020 a Villa Sesso, voluto da Istoreco in collaborazione con Anpi e Comune di Reggio Emilia per omaggiare la memoria dei martiri per la Resistenza. Il fatto che sorga accanto all'autostrada e che sia ben visibile non è ovviamente un  caso ma – si legge sul sito Istoreco – rappresenta "un biglietto da visita della memoria storica reggiana condivisa". Le parole ‘Partigiano Reggiano', a caratteri cubitali, sono impresse su una casa colonica che fu sede dei gruppi di azione patriottica reggiani durante la Guerra di Liberazione dal nazifascismo. Quella infatti era la casa dei cinque Manfredi uccisi nella rappresaglia di Villa Sesso nel dicembre del '44. Insieme a loro anche i tre vicini Miselli, padre e due figli.

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