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Difende la figlia bullizzata, mamma della vittima perseguitata dal patrigno della bulla

Per difendere la figlia dai bulli, una mamma era entrata in classe di una scuola di Bari e avrebbe aggredito una ragazzina 14enne accusata di aver bullizzato la figlia. Da quel momento la signora avrebbe iniziato a ricevere telefonate e minacce da parte del patrigno della 14enne.
A cura di Antonio Palma
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Si  è conclusa con una condanna a due anni e sei mesi di carcere in primo grado per stalking la brutta vicenda  che aveva visto sotto i riflettori l’istituto scolastico Maiorana di Bari, la scuola già finita al centro delle cronache quando un altro genitore prese a pugni un professore per vendicare una nota messa alla figlia. Questa volta protagonisti dell'episodio finito in Tribunale i genitori  di due ragazzine della scuola dopo un presunto episodio di bullismo in classe.

I fatti risalgono al 2021 quando, per difendere la figlia dai bulli, una mamma era entrata in classe pere affrontare i prepotenti e avrebbe aggredito una ragazzina 14enne accusata di aver bullizzato la figlia, che sarebbe stata colpita anche alla testa. La donna era stata denunciata per aggressione per il fatto ma da quel momento la signora avrebbe iniziato a ricevere telefonate e minacce da parte del patrigno della 14enne.

Una vera e propria escalation tra richieste estorsive di denaro e appostamenti sotto casa e nei luoghi di ritrovo che hanno portato  una denuncia e all'indagine nel 2022 e ora al processo per stalking che in primo grado si è risolto con una condanna per l'uomo. Secondo l'accusa, i comportamenti persecutori dell'uomo avrebbero generato uno stato di ansia e paura nella ragazzina e nella madre costringendole anche a cambiare  le loro abitudini di vita.

Per questo il giudice è andata oltre la richiesta di condanna a due anni avanzata dalla Procura barese e ha disposto anche il risarcimento del danno per 5mila euro a ciascuna per le due persone offese, madre figlia. Fondamentali per sostenere l'accusa le foto e i video registrati dalla donna. “La signora è stata lucida, perché ha registrato le chiamate e documentato gli appostamenti di questa persona e chi ha svolto le indagini ha avuto il merito di ricostruire in maniera precisa gli atti persecutori” ha spiegato l’avvocato della mamma.

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