Detersivo nello stomaco, forse avvelenato il figlio della commerciante uccisa dall’ex: è giallo

La procura di Genova ha aperto un'indagine dopo la morte di Mauro Risone, il figlio disabile di 41 anni di Clara Ceccarelli, la commerciante di 69 anni massacrata un anno e mezzo fa nel suo negozio in pieno centro a Genova dall'ex Renato Scapusi, disoccupato di 60 anni condannato all'ergastolo.
Anche il figlio infatti potrebbe essere stato ucciso. Si indaga per omicidio. Disabile e con problemi pesanti di diabete, Risone è morto a metà luglio in circostanze poco chiare: era stato ricoverato il 3 luglio all'ospedale Galliera perché vomitava sangue.
Il 41enne a detta dell'autopsia sarebbe stato ucciso da una serie di ulcere, provocate per da sostanze caustiche. In sintesi, detersivo nello stomaco. Con qualcuno che forse lo ha sciolto nel cibo. Ora si si attende l'esito degli esami tossicologici.

Gli elementi di un giallo ci sono tutti: l'eredità è sicuramente uno dei potenziali moventi. Mauro possedeva cinque appartamenti tra Genova e Imperia e 130mila euro sul conto; l'altra ipotesi quella del bullismo: il 41enne potrebbe essere stato preso di mira da alcuni ragazzi e costretto a ingerire quelle sostanze corrosive.
Gli investigatori della squadra mobile, allertati dallo stesso Galliera, nelle scorse settimane hanno sentito la badante del nonno (presso cui viveva Risone) e la coppia che aveva la tutela legale del 41enne.
La madre era stata ammazzata a coltellate dentro il suo negozio, poco prima dell'orario di chiusura. Clara Ceccarelli aveva lasciato il compagno a causa dei problemi di ludopatia di lui. L'omicida Scapusi era fuggito ed era stato rintracciato dagli agenti delle volanti e della squadra mentre tentava di togliersi la vita. L'uomo è stato condannato all'ergastolo a gennaio.