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Genova, preso l’assassino di Clara: “La tormentava in tutti i modi, pure escrementi sulle vetrine”

Fermato nella notte Renato Scapusi, 59 anni, ex compagno di Clara Ceccarelli, 69 anni, uccisa con 30 coltellate ieri pomeriggio nel suo negozio di pantofole in centro a Genova. L’uomo, bloccato mentre stava per suicidarsi, è l’ex compagno che in questura ha confessato il delitto. Testimoni raccontano che Scapusi, lodopatico, non accettava la fine della loro storia.
A cura di Giorgio Scura
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GENOVA – Queste storie di femminicidio, purtroppo, si assomigliano tutte: donne descritte sempre come dolci ed empatiche, uomini schiavi di loro stessi o di qualche demone (in questo caso il gioco) e nessun rispetto per la compagna. Le vessazioni, la sopportazione, poi la rottura, la non accettazione della fine del rapporto, l'esclation di stalking e violenze. E troppe volte un epilogo tragico. Come anche ieri notte, a Genova.

Immagine da Facebook.
Immagine da Facebook.

L'assassino è stato fermato in tarda serata e ha ammesso di essere stato lui a uccidere Clara Ceccarelli, sua ex compagna di 69 anni nel pomeriggio nel suo negozio di pantofole in pieno centro. Con oltre 30 coltellate. L'uomo si chiama Renato Scapusi, 59 anni disoccupato. Gli agenti hanno urlato il suo nome quando lo hanno visto mentre stava cercando di uccidersi lanciandosi da Mura delle Cappuccine, vicino all'ospedale Galliera. Lui ha risposto "sono io" e non si è più gettato. E' stato portato in questura dove ha ammesso le sue responsabilità.

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Clara erano mesi che aveva paura. Lo dicono le amiche del quartiere e le clienti più assidue. Renato la tormentava in modi assurdi, perfino sporcando con escrementi le vetrine del suo negozio, come racconta un'anziana del posto al Secolo. Clara diceva che quell'uomo era la cosa peggiore che gli fosse mai capitata e aveva dovuto installare un sistema di protezione del suo negozio.

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Le cose erano precipitate dopo la rottura del loro rapporto, la scorsa primavera. Non sopportava quell'uomo assente e ludopatico che le rubava soldi e vita. Così era andata a vivere in un altro appartamento, assieme al figlio 30enne e al padre di lei. Renato viene descritto pure come una persona che un tempo era gentile e disponibile, poi sempre più trasandata e in difficoltà economiche. Clara lo aveva preso pure a lavorare nel suo negozio, ma a lui i soldi non bastavano mai. E così le richieste, i dinieghi, le liti. Fino ad arrivare alle 30 coltellate di ieri.

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Oggi, alle 16, il centro antiviolenza Mascherona organizza un presidio in piazza Colombo a Genvoa, per chiedere, ancora una volta, interventi incisivi per contrastare gli abusi, di qualsiasi natura, sulle donne.

La tragedia ha colpito l'intero quartiere, la città, i tanti che conoscevano la vittima e da anni frequentavano la sua attività, un negozio ormai storico di calzature e pantofole. I colleghi si stringono intorno alla famiglia ricordandola con affetto: "Una donna dolcissima e buona…ciao Clara", scrive su Facebook Manuela Carena, presidente del Civ, il ‘Consorzio integrato di via' che riunisce i commercianti di via Colombo e via Galata, dove anche Clara Ceccarelli aveva il suo negozio.

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