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Denise Pipitone è scomparsa sette anni fa: la lettera aperta di Piera Maggio

Sono trascorsi sette anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni di Mazara del Vallo di cui non si è avuta più alcuna notizia. E’ indagata la sorellastra Jessica Pulizzi. Intanto Piera Maggio non perde la speranza di riabbracciare la sua piccola.
A cura di danila mancini
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il primo piano di denise pipitone a sette anni dalla scomparsa

E' accaduto il 1° settembre 2004: a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, una bambina di soli 4 anni è scomparsa misteriosamente in via Domenico La Bruna intorno alle ore 12. La madre ad un corso di informatica e la nonna impegnata tra i fornelli in cucina. La piccola era all'esterno dell'abitazione insieme ai cuginetti. All'invito della nonna di rientrare, nessuna risposta. Ormai la bambina era stata condotta lontano, chissà dove ma soprattutto chissà da chi.

Il suo nome è Denise Pipitone.

Da quel giorno sono trascorsi sette lunghissimi anni, durante i quali Piera Maggio, madre della bambina, non ha mai perso la speranza di sentirla sana e salva tra le sue braccia. Le indagini proseguono: c'è un processo in corso, che vedi imputati Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Nel 2005 la frase, prima di un interrogatorio e registrata dalle cimici, che sembra incastrare Jessica: "Io a casa ci ‘a purtai", dichiarata alla madre Anna Corona, che le chiedeva dove fosse quel primo settembre. Anna Corona è appunto l'ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise.

Sono trascorsi sette lunghissimi anni e nessuna segnalazione è stata risolutiva al caso. Piera Maggio cerca ancora la sua bambina con la speranza, che non l'ha mai abbandonata, serbata nel cuore: "Per me dal giorno della scomparsa è sempre il primo settembre. Amo Denise più della mia vita e mai nessuno riuscirà a dividerci".

E, per coinvolgere tutti quei genitori che hanno perduto i figli vittime di scomparse o di violenze, Piera Maggio li ha invitati in un grande progetto, che ha lanciato proprio oggi, 1° settembre, attraverso una lettera pubblicata sul sito cerchiamodenise.it:

Cari genitori,
chi vi scrive è una madre che sta soffrendo, proprio come tutti Voi.
Il mio dolore è quello di avere perso una figlia, sottratta da una mano ignobile che ha colpestato i diritti della mia piccina e l'ha portata via dall'affetto dei suoi cari. Mi rivolgo a Voi genitori che avete subito il sequestro di un figlio minorenne o che avete subito la tragedia della sparizione seguita dall'omicidio di un vostro piccino. Solo colui che ha subito e subisce lo stesso drammatico dolore che ogni giorno da sette anni non mi fa più vivere può capire che il mio è un grido di vera sofferenza.
Ho sempre cercato di lottare per portare a casa mia figlia, e per sapere la verità sui fatti che le sono accaduti. Voi come me avete subito il torto più grande che una persona possa ricevere, quello di avere visto violare i propri figli senza alcun motivo. Un male cieco e perverso che li ha colpiti e che mille volte ci saremmo augurati colpisse noi stessi invece delle nostre creature…ma noi oggi siamo rimasti qui, sopravvissuti a loro o disperatamente alla loro ricerca. Vorrei chiedere a tutti Voi di dare un senso all'ingiustizia che avete subito aiutandomi a costituire un comitato per la promozione della task force internazionale per le ricerche dei minori scomparsi. Ho lavorato molto insieme ai miei collaboratori per cercare di creare nuovi orizzonti e non abbandonare mai la speranza, pertanto oggi chiedo a Voi di essere uniti e di vincere le resistenze che un singolo genitore viene ad incontrare nel suo disperato tentativo di cambiare le cose. Considerate, se volete, il male che ci ha colpito come una malattia rarissima: se non ci uniamo rimarremo casi isolati, gocce nel mare e persi nel nostro dolore. Invece unendo le nostre forze possiamo fare molto ed è questo che vi chiedo. Mettetevi in contatto con me, attendo con fiducia una vostra risposta.

Vi saluto e vi abbraccio calorosamemente.

Piera Maggio.

Non dimentichiamo Denise, Alessia e Livia Schepp e tutti quei bambini, che hanno subito l'ingiusta violenza degli adulti.

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