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Delitto di Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi

Delitto Garlasco: Alberto Stasi è stato assolto

L’ex bocconiano è innocente: la sentenza è arrivata oggi. Per i giudici, il ragazzo non avrebbe ucciso l’ex fidanzata Chiara Poggi. Il delitto di Garlasco resta senza un colpevole.
A cura di Daniela Caruso
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Lettura sentenza processo in appello Alberto Stasi per omicidio Poggi
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Alberto Stasi è stato assolto anche in appello dall’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi. La ragazza fu uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto del 2007. I giudici hanno ritenuto che il giovane fosse innocente: per questo è stata riconfermata la sentenza di primo grado. Il processo si è svolto a porte chiuse: i giornalisti hanno potuto assistere solo alla lettura della sentenza emanata dalla Corte. Laura Barbaini, pg di Milano, invece, ha sostenuto, sino all’ultimo, la colpevolezza del ragazzo e, pertanto, aveva chiesto di condannarlo a 30 anni di carcere.

Secondo la pg, “le deviazioni sessuali di Stasi e la natura dei rapporti intimi tra Alberto e Chiara quali inequivocabilmente emergono dai filmati con tutta la loro evidente patologica criticità”. L’ex studente bocconiano, per la Barbaini, si sarebbe creato un alibi, in quanto,

“Stasi, dopo essere entrato in casa ed essersi trovato di fronte a un primo lago di sangue in salotto e a un secondo lago di sangue davanti alla porta della cantina, e ad un terzo lago di sangue sui gradini della scala e dopo aver visto il corpo della sua fidanzata nell'ennesimo lago di sangue (e l'aveva visto bene perchè la luce in cantina era accesa) vada dai carabinieri e riferisca di un malore o di un incidente”.

Il dibattimento, infatti, non è stato riaperto, si è proceduto direttamente alla sentenza. Il delitto di Chiara, dunque, resta senza un colpevole: alla lettura della sentenza, Stasi ha espresso la sua contentezza e la sua commozione, abbracciando i suoi avvocati ed è scoppiato a piangere. La madre della vittima, Rita Poggi, dice di aver ancora fiducia nella giustizia, nonostante le motivazioni della Corte. La famiglia di Chiara valuterà, insieme ai propri legali, se ricorrere o meno alla Cassazione: la signora visibilmente scossa, è uscita dall’aula di Tribunale.

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