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Dati Covid falsati in Sicilia, Musumeci contro le dimissioni: “Solo per i vili e i fuggiaschi”

La Sicilia avrebbe falsato i dati riguardanti i nuovi contagi e i decessi per il Covid-19 per evitare di entrare in zona rossa: emerge dalle indagini portate avanti dalla Procura di Trapani. All’opposizione che ha chiesto le dimissioni, il presidente della Regione Sicilia ha risposto: “Sono solo per i vili e per i fuggiaschi”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Le dimissioni? Sono per i vili e i fuggiaschi, loro si dimettono. Noi siamo qui per cambiare questa terra. Il percorso di rivincita della Sicilia è ancora lungo e faticoso, ma lo abbiamo iniziato". Le dichiarazioni di Nello Musumeci, presidente di regione siciliano, fanno discutere dopo il suo intervento in Aula in occasione dei lavori dedicati all'inchiesta della Procura di Trapani. Ha risposto così all'opposizione che chiedeva le dimissioni per la vicenda riguardante i dati sull'emergenza Coronavirus falsati. Tutto, secondo gli inquirenti, per evitare la zona rossa. I numeri sarebbero stati modificati per quanto riguarda i positivi e i tamponi effettuati.

Le intercettazioni e i dati falsati

Alcune intercettazioni riguardanti l'assessore alla Salute Ruggero Rizza attesterebbero quanto detto. Lui, che figura tra gli indagati, avrebbe detto nel corso di una conversazione con la dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati su nuovi morti e positivi all'Istituto Superiore di Sanità di aver fornito numeri riguardanti i decessi di qualche giorno prima. "Sono veri?" avrebbe chiesto Maria Letizia Di Liberti in merito ai dati sui morti. "Sì, solo che sono di 3 giorni fa" ha detto durante la conversazione telefonica, senza sapere di essere intercettato. Di Liberti a quel punto avrebbe eseguito quanto consigliato da Rezza, illustrando come avrebbe distribuito i decessi per province per non registrare picchi da zona rossa. Nonostante questo, Nello Musumeci prende le parte del suo assessore. "Noi le zone rosse le abbiamo anticipate, mai nascoste, ma bisogna avere rispetto della magistratura. Ho fiducia nell'assessore Razza e nella sua innocenza", aveva dichiarato.

Nel frattempo, l'assessore aveva rassegnato le sue dimissioni, accolte anche dal presidente della Regione che però ha continuato a mantenere il punto della giunta.  Il comune di Palermo ha scelto di costituirsi parte civile e lo ha fatto sapere in una lunga nota sulla questione dei dati falsati. "Ho sempre ripetuto che la classificazione in base ai colori non va considerata come un concorso a premi o una partita dove bluffare per vincere di più – ha scritto il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando -. Per questo abbiamo scelto di costituirci Parte Civile nel procedimento giudiziario visto che proprio sui dati si basano molte scelte e provvedimenti amministrativi di questi mesi".

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