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Dall’Europa agli Stati Uniti, il problema dell’apertura delle scuole con Omicron

Mantenere le scuole aperte è la priorità di tutti i paesi del mondo ma per farlo è necessario garantire la sicurezza di studenti e insegnanti. Secondo gli esperti, la contagiosità di Omicron rende mascherine vaccini e test Covid gli strumenti principali che i governi dovrebbero adottare.
A cura di Chiara Ammendola
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L'istruzione sembra essere la priorità dei governi che però non fanno nulla per garantirne la continuazione in sicurezza. È questo il leit motiv che accompagna il ritorno in classe per milioni di studenti al termine delle vacanze natalizie e che sembra accomunare gran parte dei paesi non solo europei. Con la diffusione della variante Omicron che ha portato a un aumento capillare dei contagi, anche e soprattutto tra i giovani, aumentano le difficoltà nel gestire la presenza in classe di studenti e personale scolastico, cosa sulla quale però i governi non sembrano voler fare un passo indietro.

Omicron può provocare danni collaterali nei bambini positivi

Lo ha confermato in conferenza stampa il premier italiano Mario Draghi, lo ha richiesto a gran voce Boris Johnson per tutta la Gran Bretagna: i ragazzi hanno bisogno di tornare a scuola, la didattica a distanza ha creato fin troppi danni alla loro formazione ma soprattutto alla loro psiche perché possa essere portata avanti. Ma il dubbio è che non si stia facendo abbastanza per garantire la sicurezza di chi in questi giorni, tra numerose assenze, ha rimesso piede in aula. Lo denunciano i principali sindacati inglesi che hanno chiesto al governo un sostegno finanziario per l'acquisto di macchinari per la purificazione dell'aria, di test Covid-19 da effettuare in classe e di personale docente che possa sostituire chi è assente. Sono tanti gli insegnanti costretti a casa perché positivi al Covid e per questo il governo inglese ha suggerito di unire le classi e ha poi invitato gli insegnanti in pensione a tornare a scuola così da dare sostegno ai propri colleghi. La situazione non sembra diversa oltreoceano dove il ricovero in ospedale di bambini Covid positivi è aumentato in maniera costante negli ultimi mesi. Secondo l'amministrazione Biden le scuole sono "più che attrezzate" per rimanere aperte, cosa sulla quale non è d'accordo la maggior parte dei sindacati degli insegnanti. La paura principale è che l'elevata contagiosità di Omicron possa portare a una esplosione di focolai nelle scuole impedendo così alle amministrazioni locali di tenere sotto controllo il virus a scuola come invece è accaduto lo scorso anno.

Test rapidi, mascherine e vaccini strumenti obbligatori per la sicurezza

Secondo gli esperti, nonostante i numerosi casi registrati nelle scuole europee, statunitensi o anche australiane, studi hanno dimostrato che la diffusione tra i bambini nelle aule scolastiche è comunque inferiore a quella registrata in altri luoghi, grazie principalmente all'utilizzo delle mascherine, cosa che non avviene altrove. È vero che Omicron ha dimostrato finora di essere meno invasiva delle precedenti varianti e di colpire principalmente le vie aeree superiori, ma è vero altresì che queste possono essere pericolose soprattutto per i bambini piccoli che rischiano di sviluppare infezioni più gravi come la bronchiolite di cui si sono registrati numerosi casi anche in Italia. Ad oggi gli unici strumenti che renderebbero sicuro un ritorno in aula per studenti e insegnanti restano i vaccini, l'utilizzo di mascherine in classe, tracciamento dei contatti, test rapidi regolari da effettuare in loco, isolamento e pulizia dell'aria, oltre a un sistema di "bolle" già avviato anche in Italia per tenere sotto controllo eventuali focolai.

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