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Crollo del cantiere Esselunga a Firenze

Crollo nel cantiere Esselunga a Firenze, si cerca ancora il quinto disperso: “Temiamo nuovi cedimenti”

Continuano a Firenze le ricerche dei vigili del fuoco per il ritrovamento del corpo del quinto operai disperso dopo il crollo nel cantiere del supermercato Esselunga. Le operazioni rese difficili dal rischio di nuovi cedimenti. Indagini in corso.
A cura di Ida Artiaco
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I vigili del fuoco di Firenze sono ancora al lavoro per ritrovare il quinto disperso del crollo nel cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti. A tre giorni di distanza dal crollo manca ancora un operaio all’appello. Il punto in cui dovrebbe trovarsi il corpo sarebbe stato individuato e sarebbe stato confermato anche dai cani. Si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Le ricerche del disperso sono contestuali alla cauta rimozione di travi e blocchi crollati.

Tuttavia, le operazioni sono rese ancora più complicate anche per il rischio di ulteriori crolli. "La difficoltà più grande è mettere in sicurezza il cantiere — ha spiegato al Corriere della Sera Alessandro Susini, 65 anni, veterano dei Vigili del fuoco in forza all'Usar (Urban search and rescue) — ci sono travi che non sono stabili e che rischiano di scivolare, portandosi dietro altri pezzi della struttura. Questo fa rallentare le ricerche. Di fronte ad ogni tragedia arrivi sempre con la speranza di salvare qualcuno, il nostro obiettivo è quello di trovare le persone vive".

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Il crollo si è verificato lo scorso venerdì 16 febbraio. Quattro le vittime già accertate, oltre all'autotrasportatore Luigi Coclite, le altre sono di origine magrebina come il disperso. Si chiamavano Mohamed Toukabri, un tunisino di 54 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 45 anni. Atri tre operai sono rimasti feriti.

Proseguono anche le indagini per chiarire i motivi del crollo nel cantiere in via Mariti. La procura di Firenze ha aperto un procedimento penale (al momento senza indagati) per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. "Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità", ha scritto sempre la procura in una nota firmata dal procuratore capo Filippo Spiezia aggiungendo: "L'Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro – Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest'ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse,la costante vigilanza del cantiere e di tutta l'area, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo soggetto disperso".

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Oltre all’errore umano nell’assemblaggio o a quello di calcolo nella progettazione, stanno venendo messe in campo verifiche anche per escludere che il cedimento della trave, lunga 20 metri e pesante 15 tonnellate e consegnata al cantiere la mattina stessa della tragedia, sia stato originato da un problema di natura strutturale. Per questo gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione sulla Rdb Italprefabbricati, l'azienda che l'ha prodotta.

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