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Covid 19

Crisanti: “Green pass non serve per la sicurezza nei luoghi chiusi ma solo ad aumentare i vaccinati”

“Attenzione il green pass non è una misura di sanità pubblica come viene fatta passare dal governo in modo totalmente errato” ha spiegato Crisanti, sottolineando il fatto che il certificato “viene millantato come misura per creare ambienti sicuri, ma non ha proprio senso”. Per Crisanti l’unico scopo positivo del green pass “è quello di aumentare la percentuale dei vaccinati”.
A cura di Antonio Palma
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“Il Green pass non serve per la sicurezza nei luoghi chiusi ma solo ad aumentare i vaccinati”, lo ha dichiarato Andrea Crisanti, docente di microbiologia all'Università di Padova, commentando la strategia del Governo per la riapertura dei luoghi al chiuso che vede in prima linea proprio la certificazione verde di avvenuta vaccinazione o di test entro le 48 ore. "È giusto utilizzare il ‘lasciapassare' come incitamento alla vaccinazione, è sbagliato far intendere che avendolo, addirittura dopo una sola dose di vaccino, si sia al sicuro, che ne so, in un ristorante al chiuso con altre cento persone, tanto per fare un esempio" ha spiegato l’esperto in una intervista a ‘Il Fatto Quotidiano'.

Per Crisanti l'unico scopo positivo del green pass “è quello di aumentare la percentuale dei vaccinati”, una politica legittima del Governo in chiave di contenimento del contagio ma che per l’esperto non significa certo creare ambienti sicuri al chiuso. Crisanti critica l’Esecutivo per la scelta comunicativa con cui è stato introdotto il green pass che a sui dire, nasconde il vero scopo che è quello di aumentare i vaccinati in poco tempo. “Attenzione il green pass non è una misura di sanità pubblica come viene fatta passare dal governo in modo totalmente errato" ha spiegato, sottolineando il fatto che il certificato “viene millantato come misura per creare ambienti sicuri, ma non ha proprio senso, non c’è niente di più falso”. “Io non sono contrario all'utilizzo del green pass in senso lato, basta chiamarlo per quello che è. Non tollero l'ipocrisia del governo su questo. Se uno Stato vuol fare rispettare la legge deve comminare sanzioni molto chiare ma non può mentire" ha proseguito Crisanti.

Secondo il docente di microbiologia che “l'immunità di gregge fosse impossibile mi era già chiaro da tempo, adesso ne abbiamo la certezza”, per questo è importate il vaccino. L stessa considerazione avanzata anche da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive all'Ospedale San Martino di Genova, secondo io quale “lo scenario di questo luglio/agosto è diverso da quello che abbiamo visto in marzo/aprile. Con la cosiddetta variante Delta del Coronavirus è come se fossimo di fronte a un virus nuovo: ci dobbiamo dimenticare dell'immunità di gregge e dobbiamo pensare a una convivenza con questo virus. Con l'aiuto dei vaccini, senza se e senza ma".

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