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Covid 19

Crisanti: “A inizio maggio avremo ancora 7-8mila casi Covid al giorno, sarà estate diversa dal 2020”

Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, è intervenuto nella diretta di Fanpage.it su YouTube: “Difficilmente avremo una estate come quella del 2020, quando dopo il lockdown abbiamo riaperto con pochi casi Covid. Probabilmente quest’anno arriveremo a inizio maggio con almeno 7-8mila casi al giorno, che sono ancora tantissimi”.
A cura di Susanna Picone
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“Molto difficilmente avremo una estate come quella del 2020, quando dopo il lockdown abbiamo riaperto con pochi decine di casi di contagio. Probabilmente quest’anno arriveremo a inizio maggio con almeno 7-8mila casi al giorno, che sono ancora tantissimi purtroppo”. A fare questa previsione, intervenuto nella diretta live su YouTube di Fanpage.it, è il professore Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova. Crisanti ci ha spiegato che la dinamica della trasmissione del virus è ancora oggi allarmante, che purtroppo questo non lascia elementi di ottimismo: “C’è ancora anche un numero inaccettabile di morti”, ha ricordato il microbiologo. Per cui, secondo Crisanti, “più guadagniamo tempo meglio è. Ogni giorno guadagnato è un giorno che vacciniamo persone. Così ricominceremo a respirare”.

“Arrivare al numero di vaccinazioni del Regno Unito non è una cosa che si improvvisa, loro sono fondamentalmente molto più organizzati. L’Inghilterra è diversa da noi anche come popolo, di fronte alle difficoltà agisce come una sola persona, tendono a unirsi invece di dividersi”, ha detto ancora Crisanti commentando le differenze sulla campagna di vaccinazione anti-Covid nel Paese di Boris Johnson e nel nostro, dove invece il piano vaccini fatica a decollare.

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Il professor Crisanti ha smentito poi anche una delle tante notizie false che circolano sui vaccini contro il Coronavirus: "Il vaccino non è una terapia genica, stiamo iniettando un ‘intermedio genetico’ estremamente labile, che non dura, ma che prima che si degrada produce le componenti del virus che inducono una risposta immunitaria”, ha chiarito il professore a Fanpage.it.

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