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Covid 19

Crai ritira le mascherine dagli scaffali: “50 centesimi è un prezzo troppo basso”

Il Gruppo Crai Secom Spa ha ritirato dai propri punti vendita tutte le mascherine chirurgiche: “Siamo nell’impossibilità di vendere le mascherine ad un prezzo inferiore al loro costo di acquisto. Confidiamo che il governo voglia risolvere al più presto tale situazione”.
A cura di Davide Falcioni
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Il Gruppo Crai Secom Spa, al quale fanno capo le insegne Crai, Pellicano, Caddy’s, IperSoap, Pilato, Proshop, Risparmio Casa, Saponi e Profumi, Shuki e Smoll, ha reso noto che, alla luce dell’ordinanza con la quale il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid ha imposto la vendita al consumo delle mascherine ad un prezzo non superiore a 50 centesimi di euro, si vede costretto a ritirare dalla vendita, dai negozi del Gruppo, le mascherine chirurgiche. "Ci rendiamo conto – si legge in una nota – che ciò può generare disservizio verso i clienti e ne siamo particolarmente spiacenti ma, nonostante tutto l’impegno e la disponibilità dimostrati dai negozi del Gruppo, particolarmente in questo periodo, verso tutti i consumatori che li frequentano, siamo nell’impossibilità di vendere le mascherine ad un prezzo inferiore al loro costo di acquisto. Confidiamo che il governo voglia risolvere al più presto tale situazione in modo da consentirci di riprendere la vendita delle mascherine in questione".

Ieri il commissario per l'emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha annunciato che da lunedì saranno disponibili 12 milioni di mascherine al giorno a 50 centesimi l'una. "Lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova – ha spiegato – Ho fissato il prezzo massimo nell'interesse dei cittadini, non il prezzo massimo di acquisto". Arcuri ha poi polemizzato: "Il prezzo lo fa il mercato dicono i liberisti dopo aver sorseggiato i loro centrifugati dal loro divano; certo che è cosi se il mercato ci fosse e avesse una struttura dell'offerta consolidata e ampia come quella della domanda. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia': abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio".

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