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Covid, Altamedica: “Con Omicron 9 positivi su 10 sono asintomatici o paucisintomatici”

Nell’ultimo mese nei laboratori dell’Istituto Clinico di Ricerca Altamedica sono stati eseguiti 16.030 test molecolari. La sintomatologia è stata la seguente: su 16.030 soggetti, 12.503 (78 %) asintomatici, 2.885(18%) paucisintomatici (febbricola, angina), 642 sintomatici (4%) con febbre maggiore di 38° o altra più evidente sintomatologia.
A cura di Davide Falcioni
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Tra l'8 dicembre e l'8 gennaio nei laboratori dell'Istituto Clinico di Ricerca Altamedica sono stati eseguiti 16.030 test molecolari, 2.526 dei quali (il 15.7%) positivi. La sintomatologia è stata la seguente: su 16.030 soggetti, 12.503 (78 %) asintomatici, 2.885(18%) paucisintomatici (febbricola, angina), 642 sintomatici (4%) con febbre maggiore di 38° o altra più evidente sintomatologia. Tra i positivi i sintomi sono stati i seguenti: asintomatici 1.692 (67%), paucisintomatici 707 (28%). Fra i sintomatici: 127 (5%) con febbre maggiore di 38° o altra sintomatologia evidente ma senza necessità di ricovero. I vaccinati erano 2.071 (82%) con 1 o 2 dosi; 332 avevano la dose booster (16%). I non vaccinati erano 455 (18%). Per quanto riguarda la sintomatologia più severa (prelievi eseguiti a domicilio) temperatura maggiore di 38° o altra sintomatologia evidente ma senza alcuna necessità di ricovero al momento del prelievo, i non vaccinati furono 32 su 455 (7%) mentre i vaccinati 95 su 2.071 (4,5%).

"I dati del numeroso campione raccolto in un mese di tamponi nel Centro di Ricerche Altamedica dimostrano che la pandemia sta sfumando, nei grandi numeri, sempre più verso un'influenza asintomatica, paucisintomatica o sintomatica ma senza bisogno di ricovero, se normalmente assistita a domicilio – spiega il Prof Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell'Istituto Clinico di Ricerca Altamedica – queste forme, enormemente più rappresentate rispetto alle forme severe che richiedono ricoveri in terapia intensiva, colpiscono quasi parimenti vaccinati e non vaccinati". "La variante B.1.1.529, detta Omicron, presentando molte mutazioni della proteina Spike, dimostra un significativo escape rispetto ai vaccini utilizzati mirati ad indurre immunità su di una proteina S estremamente mutata nel tempo – aggiunge Giorlandino – Va sottolineato che il numero dei soggetti positivi segue il numero dei tamponi eseguiti. L'Italia è al primo posto nell'esecuzione di tamponi, largamente inutili o addirittura dannosi come gli antigenici immunocromatografici (le saponettine) che forniscono un enorme numero di falsi negativi liberando i soggetti asintomatici contagiosi (detti superspreaders)".

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