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Coronavirus, l’allarme: “Con nuovo lockdown si rischia esplosione di violenza in famiglia”

“Ci prepariamo ad affrontare mesi in cui il disagio psicologico, l’ansia e la rabbia repressa potrebbero sfociare in azioni violente, soprattutto in ambito domestico”. L’allarme dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime. “Vittime a rischio suicidio, si prevedono boom di violenze in Lombardia, Piemonte e Calabria”.
A cura di Angela Marino
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Un nuovo lockdown potrebbe essere fatale per le famiglie "in cui covano patologie emotive o psicologiche" e potrebbe causare "un'esplosione esponenziale di disturbi". È allarme lanciato da Elisabetta Aldrovandi presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime che prevede "un boom di violenze in famiglia". Si parla del 50% nella Regione Lombardia", ma anche Piemonte e Calabria sono a rischio. Le patologie a rischio di incremento sono: "Il disturbo acuto da stress (diagnosticato nel 97% delle vittime a una settimana dalla violenza sessuale e nel 47% a tre mesi dal trauma); il disturbo post-traumatico da stress (dal 13% al 70%); disturbi depressivi (dal 44% al 59% anche a distanza di anni); sintomi d'ansia; abuso di sostanze, bassa autostima, distress psicologico, disfunzioni sessuali".

Ansia, depressione e abuso di sostanze

"Ci prepariamo ad affrontare mesi in cui il disagio psicologico, l'ansia e la rabbia repressa potrebbero sfociare in azioni violente, soprattutto in ambito domestico: la vicinanza e l'assistenza psicologica saranno fondamentali"."Le conseguenze psicologiche avranno degli effetti negativi: pensiamo a coloro che con grande fatica e impiego di risorse avevano riaperto le proprie attività in sicurezza e ora si ritrovano a dover chiudere pur avendo rispettato tutte le regole. Una situazione estremamente frustrante che può provocare stati depressivi e indurre, nei casi più gravi, ad azioni irreparabili", conclude l'avvocato.

Richieste di aiuto raddoppiate da marzo a giugno 2020

"Le richieste di aiuto per fatti collegati alla violenza domestica sono notevolmente aumentate negli ultimi mesi – racconta Aldrovandi – le chiamate al numero anti-violenza e stalking, 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24, anche via chat, nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+119,6%), passando da 6.956 a 15.280″.

Vittime di violenza a rischio di suicidio

"Fra le donne che hanno subito violenza si riscontra anche una maggiore frequenza di suicidio. Sono descritti una serie di disturbi fisici acuti e cronici: lesioni determinate direttamente dai traumi (tra cui ecchimosi, fratture, denti rotti, aborti ripetuti, lesioni del timpano), patologie ginecologiche, gastroenterologiche, disturbi alimentari, asma, tachicardia, emicrania, abuso di alcol e sostanze, oltre al rischio di gravidanze indesiderate o di malattie sessualmente trasmesse", osserva Aldrovandi.

Cosa fare

"Grazie a una convenzione con l'Osservatorio nazionale violenza e suicidio – ricorda – abbiamo psicologi su tutto il territorio nazionale che possono fornire aiuti e consulenze a chi soffre di disagio psicologico. Inoltre manteniamo alta l'attenzione per gli episodi di violenza domestica notevolmente aumentati in questi mesi a causa di situazioni personali, economiche e famigliari spesso complicate".

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