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Covid 19

Galli (Sacco): “Coronavirus fa ciò che gli pare. Nelle prossime settimane ci giochiamo molto”

Per Massimo Galli, infettivologo e primario dell’ospedale Sacco di Milano non c’è alcuna “prova scientifica minima” che il contagio da Coronavirus calerà in primavera: “È un virus nuovo, che ha tutta una serie di persone che non sono immuni, fa un po’ quello che gli pare”. Sulla decisione di chiudere scuole e università fino a metà marzo: “Sono favorevole. Nelle prossime settimane ci giochiamo molto”.
A cura di Ida Artiaco
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Di emergenza Coronavirus è tornato a parlare Massimo Galli, infettivologo e primario dell'ospedale Sacco di Milano. Dopo aver definito "fantascienza" il ritorno alla normalità nelle zone rosse già a partire dalla prossima settimana, l'esperto ha sottolineato ai microfoni di SkyTg24 come non ci sia alcuna "prova scientifica minima" che il contagio da Coronavirus calerà in primavera. "Se si ragiona sulle pandemie influenzali del passato, la spagnola è comparsa in primavera, per l'H1N1 noi abbiamo avuto il picco a ottobre. Un virus nuovo, che ha tutta una serie di persone che non sono immuni, fa un po' quello che gli pare".

Galli ha poi anche commentato la decisione presa dal governo, sentito il parere del comitato scientifico scelto dal premier Giuseppe Conte, di chiudere le scuole e le Università in tutta Italia, e quindi non solo nelle regioni cluster dell'epidemia, fino al prossimo 15 marzo. L'immunologo si è detto favorevole a questa misura, così come alle altre contenute nel nuovo decreto per il contenimento della diffusione del nuovo virus, "anche se è evidente che non essendoci precedenti è facile dire che non ci sono dati provati che sostengono una decisione come questa. Ci sono alcune evidenze: ad esempio bambini e adolescenti che stanno benissimo, ma hanno l'infezione e trasmettono il virus; di questo dovremo capire il perché. È quindi possibile che le scuole facciano da amplificatore. Inoltre se si bloccano le scuole si bloccano molti dei movimenti per le città in ore di punta con mezzi di locomozione affollati".

"Nelle prossime settimane ci giochiamo molto – ha aggiunto all'AdnKronos Salute -. Soprattutto per quanto potrà succedere in regioni non ancora interessate in maniera massiccia dai contagi. La sospensione delle attività didattiche nelle scuole italiane è un criterio di prudenza, o di elevato livello prudenziale come è stato definito, che non mi sento in nessun caso di considerare negativamente. Se si analizza la decisione guardando al bicchiere mezzo pieno si dirà che è sensata anche senza controprove, se si guarda al bicchiere mezzo vuoto si reputerà invece insensata. Ma una situazione come questa" legata all'emergenza Covid-19, con migliaia di casi che stanno mettendo il sistema sanitario sotto stress nelle regioni del Nord Italia più colpite, "non si è mai verificata e bisogna avere l'umiltà di vedere giorno per giorno cosa viene pubblicato".

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