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Coronavirus, Gallera: “Chiederemo al governo un’altra settimana di misure restrittive in Lombardia”

La regione Lombardia chiederà la proroga di una settimana delle misure restrittive adottate nelle zone rosse e gialle per fronteggiare l’emergenza coronavirus: “Le misure adottate domenica scorsa alla luce dei dati sono assolutamente valide e permettono di controllare la diffusione del virus ed evitare che il virus colpisca tutta la regione”, ha spiegato l’assessore Gallera in conferenza stampa facendo il punto dei contagi in Lombardia.
A cura di Chiara Ammendola
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Ancora un'altra settimana di misure restrittive per la Lombardia per fronteggiare al meglio l'emergenza coronavirus nelle zone gialle e rosse. È quanto chiederà la Regione al Governo secondo quanto dichiarato poco fa in conferenza stampa dall'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. Insieme con i dirigenti di diverse Ats e infettivologi degli ospedali della Lombardia, l'assessore ha fatto il punto a una settimana dall'inizio dell'emergenza che ha visto proprio la Lombardia come la regione più colpita in Italia: "Abbiamo effettuato ad oggi 4835 tamponi, sono 531 i casi positivi, mentre le persone ricoverate sono 235 di cui in terapia intensiva solo 85 – ha spiegato Gallera – siamo ben consapevoli delle restrizioni e della fatica che abbiamo richiesto ai nostri cittadini predisponendo un piano per l’emergenza ma questo è l'unico modo che abbiamo per controllare la diffusione del virus".

Ogni paziente con coronavirus trasmette il virus ad altre due persone

L'assessore, introdotto da un breve saluto del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana che si trova in auto isolamento e per questo non era presente fisicamente in sala stampa, ha dunque spiegato che chiederanno al governo di mantenere le misure restrittive adottate finora: "Abbiamo notato che ogni paziente con coronavirus trasmette il virus ad altre due persone – ha continuato Gallera – mantenere i provvedimenti per un'altra settimana raggiungendo così i 14 giorni canonici ci serve per capire se in questo modo possiamo passare da un contagio di 1 a 2 a un contagio di 1 a 1".

Gli ospedale di Lodi e Cremona sono in grave difficoltà

Insieme con Gallera anche Massimo Galli, Direttore delle Malattie Infettive all'ospedale Sacco di Milano che ha invece sottolineato la crisi che stanno vivendo alcuni ospedali come quelli di Lodi e Cremona che oggi sono "in grave difficoltà". "I contagi sono abbastanza alti – ha spiegato Galli – l'importante ad oggi è lasciar fuori le aree metropolitane". "Gran parte dei letti di rianimazione nei nostri ospedali sono occupati da questa patologia in una situazione in cui continuano a esserci pazienti che necessitano di stare in questi reparti – ha continuato – tutto questo si sovrappone a routine messa in crisi da questa nuova realtà. Dobbiamo ridurre la diffusione, passare dai 2 contagiati a persona a meno di una". Le province del Lodigiano e del Cremonese sono due dei tre focolai della regione Lombardia insieme con quello della provincia di Bergamo, in particolare della Bassa Val Seriana.

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