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Covid 19

Donna morta di Covid sepolta senza avvisare la famiglia. Le pompe funebri: “Siamo stremati”

A Medicina, comune della provincia di Bologna diventato da lunedì scorso ‘zona rossa’ per l’emergenza legata al coronavirus, a seguito del decesso di un’anziana la salma è stata tumulata senza neppure avvisare i familiari. L’anziana era morta per cause indipendenti dall’epidemia.
A cura di Davide Falcioni
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Operai delle imprese di pompe funebri allo stremo, costretti a lavorare ininterrottamente notte e giorno per sopperire alla continua richiesta di bare e sepolture. Capita, così, che i parenti di una donna defunta non vengano neppure avvisati dell'avvenuta sepoltura della loro cara. È successo a Medicina, comune della Bassa Bolognese diventato da lunedì scorso ‘zona rossa' per l'emergenza legata al coronavirus, dove a seguito del decesso di un'anziana la salma è stata tumulata senza neppure avvisare i familiari.

Come racconta l'edizione bolognese di Repubblica l'anziana è deceduta per ragioni indipendenti dal coronavirus. La famiglia, accorsa nella camera mortuaria dell'ospedale di Imola, ha firmato il documento per il trasporto della salma a Medicina a cura di un'impresa di pompe funebri locale, che ha assicurato che non appena fosse stata stabilita la data della tumulazione avrebbe avvisato i parenti, pur specificando che un decreto ministeriale proibisce le cerimonie funebri per evitare assembramenti. "Ieri, martedì – spiega Ilaria Roncassaglia, la nipote della defunta – abbiamo contattato l'impresa di pompe funebri e con nostra enorme sorpresa siamo venuti a conoscenza che la nonna è stata sepolta lunedì pomeriggio senza che nessuno di noi sapesse nulla. Non mi pare che si tratti di un comportamento professionale".

Alessandro Dall'Ossa, titolare delle pompe funebri medicinesi, si è scusato e ha spiegato: "Abbiamo avuto 20 morti in 4 giorni e lunedì ben 7 in un sol giorno. Io e i miei dipendenti non dormiamo più, stremati dal lavoro. Purtroppo, forse a causa di questo stress, ci siamo dimenticati di avvisare la famiglia. Sono mortificato, ma ormai la frittata è fatta". Anche Matteo Montanari, sindaco di Medicina, ha porto le sue scuse alla famiglia: "Ci dispiace enormemente, ma è un momento molto difficile anche per gli operatori delle pompe funebri che ci stanno dando una mano preziosa in un momento di completa emergenza. Sono cose che accadono per eccesso di lavoro e di tensione",

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