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Covid 19

Coronavirus cinese, l’allarme di Burioni: “Può essere trasmesso da persone senza sintomi”

Il virogolo Roberto Burioni è intervenuto sull’emergenza legata al coronavirus cinese, che finora ha fatto 41 vittime. “La notizia più brutta in assoluto è che sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il virus. Ciò rivoluzionerà il nostro modo di affrontare l’infezione”.
A cura di Ida Artiaco
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"Capisco la paura, ma in Italia questo coronavirus, grazie al cielo, non è ancora arrivato. Quindi, non c'è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi". A parlare è il famoso virologo Roberto Burioni, che è intervenuto a proposito del virus cinese che dalla città di Wuhan, considerato il focolaio dell'infezione, sta spaventando tutto il mondo, oltre ad aver già fatto 41 vittime e ad aver fatto isolare oltre cinquanta milioni di persone. Sul suo sito MedicalFacts, ha sottolineato che "l'unica cosa che devono fare i cittadini italiani (e io sono stato il primo a dirlo, suscitando qualche critica che ora appare grottesca), è semplice: non andare in Cina. Punto e basta. Dovrebbero anche cessare gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell'influenza – ha aggiunto ancora il medico – ed è normale che accada". Poi, ha fatto un appello ai giornalisti:"Ci prego, aspettate la conferma delle notizie, prima di diffonderle. Il virus della disinformazione e della paura è molto pericoloso".

Secondo Burioni, ciò che invece dovrebbe preoccupare del famoso virus è il fatto che può essere trasmesso da pazienti asintomatici. "La notizia che ritengo essere la più brutta di tutte, arriva da un articolo pubblicato ieri su TheLancet. Ma proprio brutta. Sembra possibile l'esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa – ha evidenziato ancora il virogolo – che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest'infezione sarà più difficile del previsto". Secondo Burioni, "i numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà. Il World Health Organization (WHO), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c'è un'emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dirà oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa".

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