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Cogne, sospesa l’asta per la vendita della villa del delitto

Sospesa l’asta per la villa del delitto di Cogne in cui si è consumato il delitto del piccolo Samuele Lorenzi. Il giudice del Tribunale di Aosta h accolto una richiesta da parte della stessa famiglia di di Annamaria Franzoni a cui l’avvocato Carlo Taormina, in qualità di creditore, non si è opposto.
A cura di Antonio Palma
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Stop alla vendita della villa del delitto di Cogne, almeno per il momento. L'asta per l'abitazione in cui si è consumato il delitto del piccolo Samuele Lorenzi infatti è stata sospesa per ordine del giudice di Aosta dopo una richiesta da parte della stessa famiglia del piccolo e di Annamaria Franzoni, la mamma del bimbo condannata per l'omicidio e ora libera dopo aver scontato la sua pena. La casa era finita all'asta nell’ambito di un contenzioso proprio tra Annamaria Franzoni e il suo ex legale durante il processo, l'avvocato Carlo Taormina. L'asta era in programma in tribunale ad Aosta il prossimo 19 febbraio, con offerta minima che partiva da 626mila 475 euro.

Tutto sembrava ormai andare in questo senso visto che nessuno dei precedetti contatti tra le parti era arrivato a una soluzione, poi l'improvviso stop deciso dal giudice del tribunale di Aosta Paolo De Paola. No si tratta però di un blocco definitivo ma solo di una sospensione richiesta dalle parti. Secondo quanto emerso, lo stop è arrivato già nei giorni scorsi dopo che l'avvocato Carlo Taormina, in qualità di creditore, non si è opposto alla richiesta di sospensione dell'altra parte. Una circostanza che fa ipotizzare possa esserci in corso una nuova trattativa tra lo stesso legale i coniugi Lorenzi per arrivare alla revoca del pignoramento della villa di Cogne. Il pignoramento della villa del delitto di Cogne era stato chiesto infatti da Taormina per essere ripagato del suo onorario mai saldato per la sua attività difensiva durante il processo.

La villa da tempo è disabitata visto che dopo il delitto è stata sequestrata e lasciata dalla famiglia che oggi vive sui colli bolognesi ma da tempo è stata anche oggetto di turismo macabro come ha confermato la stessa Franzoni. "Le persone entrano in giardino per sottrarre oggetti come ricordo” ha spiegato Franzoni proprio in tribunale ad Aosta in qualità di parte civile in un processo che vede imputati un giornalista e di un telecineoperatore entrambi accusati di violazione di domicilio per essersi introdotti nella villetta di Montroz che fu scenario dell'omicidio del piccolo Samuele Lorenzi.

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