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Cittadella: bambini navigano su siti porno a 9 anni, scoperti dalle maestre

Il fatto si è verificato presso l’Istituto comprensivo Nereo Marconi nel comune padovano. Da ottobre la scuola organizzeràa corsi dedicati agli alunni e ai familiari “per un uso consapevole dei social network”, spiega il vicepreside.
A cura di Biagio Chiariello
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In una scuola elementare di Cittadella, in provincia di Padova, alcune maestre hanno scoperto i propri alunni mentre navigavano su siti pornografici. La notizia ha sconvolto la comunità, tanto la scuola da ottobre lancerà due corsi per un "uso consapevole" delle tecnologia, sia per i ragazzi che per i genitori.  “Su WhatsApp una ragazzina aveva inserito una sua immagine con il viso in primo piano e si era truccata e acconciata i capelli in una maniera tale da sembrare una giovane di vent’anni e non una bambina di nove – ha spiegato il vicepreside dell’Istituto comprensivo Nereo Marcon al Mattino Di Padova – altri dallo smartphone si collegavano a siti pornografici” all’insaputa di insegnanti e familiari.

Il fatto è stato scoperto dagli insegnanti dal “chiacchiericcio” che si era creato in aula. E così durante le indagini della dirigenza scolastica è venuto fuori come altri ragazzini della classe, sempre attraverso il telefonino, in orario non scolastico, si collegassero a siti pornografici. L’intervento della scuola non si è fatto attendere: “come educatori – continua Marcon – abbiamo deciso di contattare tutte le famiglie, per esporre a mamme e papà della classe la questione”. “Di questi tempi l’uso scorretto della tecnologia è un’emergenza vera – conclude – Sono bambini ed hanno in mano uno strumento che può diventare una bomba ad orologeria. La scuola deve accompagnare, educare e tenere gli alunni lontani dai pericoli del web”.

A questo scopo la scuola ha attivato i corsi: “Uno per gli studenti dalla terza elementare alla terza media che saranno accompagnati da educatori, esperti sia in affettività che sui temi del web, a un uso corretto della strumentazione tecnologica. La sera, invece, con la polizia postale organizzeremo dei corsi per i genitori, in maniera tale da supportarli: anche loro spesso sono spiazzati dalle tecnologie e dai social network. Lavoriamo per un uso consapevole della tecnologia sia da parte dei figli che dei genitori” dice ancora il vicepreside dell’istituto.

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