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Ciriè, i genitori dei bulli mai pentiti in difesa dei figli: “Sono disperati, lasciateli in pace”

I genitori dei bulli di Ciriè, protagonisti di un filmato in cui insultavano le forze dell’ordine alla fine del periodo di prova a cui erano stati sottoposti dal tribunale di Torino, difendono i propri figli, affermando che sono pentiti e che hanno già chiesto scusa per quanto successo. “Li stanno massacrando, mio figlio è disperato e ha minacciato di fare qualche stupidaggine”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono diventati famosi in tutto il web dopo che qualche giorno fa erano stati diffusi sui social network dei video in cui insultavano le forze dell'ordine alla fine del periodo di prova cui erano stati sottoposti dal tribunale dei minori di Torino. "Siamo liberi, fanc… sbirri", avevano detto nel filmato i tre minorenni di Ciriè, più un quarto che nel frattempo è diventato maggiorenne, responsabili di un pesante caso di bullismo. In quelle immagini si ritraevano anche mentre facevano il segno delle manette davanti al cartello del palazzo di giustizia, una bravata questa che potrebbe costare loro cara. Ma la situazione è sfuggita loro di mano, al punto da richiedere l'intervento dei genitori. "Li stanno massacrando, mio figlio è disperato e ha minacciato di fare qualche stupidaggine", ha detto una mamma preoccupata che il figlio, sottoposto a pressioni mediatiche e non solo, possa tentare il suicidio.

Eppure, stando ai loro racconti, i figli sono pentiti e "chiedono scusa a tutti", così come avrebbero ripetuto ai carabinieri che li hanno convocati per ascoltare la loro versione. La loro unica richiesta è che quelle foto e video diventati virali sul web sparissero dalla circolazione. Evidentemente, non hanno imparato la lezione di quanto successo tre anni fa, quando sono stati messi alla messa alla prova dal tribunale: nel 2016 il gruppo aveva infatti bullizzato un coetaneo costringendolo a mangiare un hot dog farcito con gli escrementi di animale. Hanno fatto lavori socialmente utili per tutto questo tempo, non avrebbero mancato una seduta con gli assistenti sociali o un'ora di lavoro, ma si sono persi proprio alla fine. Eppure, i genitori continuano a prendere le loro parti. "Prima di giudicare qualsiasi fatto – scrive uno di loro sui social in un post che è stato subito dopo cancellato -, bisognerebbe mettersi davanti a uno specchio e riflettere su se stessi. Guardate il proprio orto, poi se è il caso criticate ma non giudicate perché la stessa cosa potrebbe riproporsi tra le vostra mura familiari ".

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