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Esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana

“C’è stato uno scoppio, poi le fiamme e il fumo”: parla il ristoratore vicino alla centrale di Suviana

Simone Cappi, 47 anni, è il proprietario del ristorante La Spiaggetta che si trova vicino al lago di Suviana e a poche centinaia di metri dalla centrale idroelettrica di Bargi dove martedì 9 aprile è avvenuta l’esplosione che ha ucciso tre operai. “È stato qualcosa di forte, li conosciamo e conoscevamo tutti”, ha raccontato l’uomo a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, Simone Cappi, 47 anni, titolare del ristorante La Spiaggetta.
A destra, Simone Cappi, 47 anni, titolare del ristorante La Spiaggetta.
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"Noi da dentro abbiamo sentito poco. Non c'è stato un forte boato, ma uno scoppio. I ragazzi in pineta hanno visto la fuoriuscita di un po' di fiamme e poi del gran fumo per circa un'ora. Ma, in realtà, da fuori non appare particolarmente danneggiata, non si vede nulla. È successo dentro e da fuori non sembrava fosse una cosa così grave. Invece, purtroppo, lo è".

A raccontare a Fanpage.it i momenti dell'esplosione avvenuta ieri, martedì 9 aprile, nella centrale di Bargi, è Simone Cappi, 47 anni, proprietario insieme alla moglie del ristorante La Spiaggetta, che si trova a poca distanza dal lago di Suviana e a poche centinaia di metri dal luogo del grave incidente.

"Noi siamo l'attività più vicina, le persone che erano dentro le conosciamo tutte, anche quelle a cui non è successo nulla, per fortuna. – prosegue Cappi – Perché abbiamo contratti con alcune ditte per la somministrazione dei pasti di lavoro e anche perché tanti sono della zona, li conosciamo a prescindere".

Come spiega il titolare dell'attività, è molto probabile che "quasi tutti quelli coinvolti erano a pranzo qui ieri. Ho letto i nomi delle vittime, anche se noi li conosciamo più con quello della ditta. Suppongo che comunque fossero quasi tutti qua perché le persone che lavorano alla centrale vengono sempre qui a mangiare".

Gli operai stavano effettuando alcuni lavori di manutenzione straordinaria dell'impianto e l'intervento era iniziato nel 2022, spiega ancora il 47enne: "Le prime ditte sono arrivate circa a settembre e poi se ne sono alternate tante, perché ognuna faceva la sua parte nel corso di questi quasi due anni".

Circa un'ora dopo l'esplosione Cappi si è recato sul posto: "Abbiamo visto i soccorritori e alcuni dei ragazzi che conosciamo meglio, erano parecchio sconvolti per quello che è successo. Abbiamo chiesto qualche informazione ma non ci hanno raccontato molto perché erano impegnati a fornire i dettagli necessari a chi stava lavorando. Continuo a pensare che sia incredibile, non ho mai sentito succedere una cosa del genere in una centrale idroelettrica, non so cosa può essere successo", aggiunge.

"Gli operai erano tutti abbastanza contenti perché stavano rimettendo a nuovo una centrale che aveva diversi anni, avevano cambiato tutto. Una parte l'avevano completata e stavano facendo i collaudi. È stato qualcosa di forte a prescindere, ma anche perché li conosciamo e conoscevamo tutti".

Ha collaborato Simone Giancristofaro

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