682 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Catania, strade invase dai rifiuti: il Comune non raccoglie più l’indifferenziata: “Puzza tremenda”

A Catania l’amministrazione ha deciso di adottare il pugno duro contro chi sbaglia la raccolta differenziata. Da giovedì i sacchetti con la spazzatura “non conforme” vengono lasciati di fronte alle abitazioni servite dal porta a porta. Prima di questa stretta, però, l’immondizia veniva portata via tutta insieme e finiva dritta dritta in discarica. “I cittadini devono capire che non può sempre esserci qualcuno che raccoglie”, dichiara a Fanpage.it l’assessore all’Ecologia del Comune, Fabio Cantarella.
A cura di Luisa Santangelo
682 CONDIVISIONI

Immagine

"Che schifo: se ne va il Corona e arriva il colera". Appena uscito di casa, in via Grotte bianche, nel pieno centro storico di Catania, un ragazzo è costretto a spostare con i piedi i sacchetti della spazzatura ammucchiati di fronte al suo portone. A due passi ci sono via Umberto e via Etnea, due dei salotti buoni della città, eppure le traverse pullulano di immondizia. Fino a ieri non raccolta volontariamente dall'amministrazione comunale etnea. "È la nostra operazione ‘Tolleranza zero‘", conferma a Fanpage.it l'assessore all'Ecologia del Comune etneo Fabio Cantarella. Uno stop al rifiuto selvaggio che arriva proprio in coincidenza con il sequestro della discarica della Sicula trasporti, l'impianto di trattamento più grande di tutta la Sicilia in cui il capoluogo catanese invia la sua spazzatura. "Prima la raccoglievamo tutta, anche se non era differenziata", conferma Cantarella. E in discarica, secondo le indagini, di obiezioni non se ne facevano.

Ma se in futuro, come annunciato dal procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro, la discarica tra Lentini e Catania dovrà adattare le capacità di conferimento alle possibilità – quelle reali, cioè senza scorciatoie – concesse dall'impianto, allora il problema non sarebbe solo il pugno duro di un'amministrazione contro gli sporcaccioni. Sarebbe l'intero sistema ad avere bisogno di un'aggiustata. "In quel caso, penso che non dovrà essere Catania a subire le conseguenze – prosegue Cantarella, leghista siciliano della prima ora – Qui conferiscono da Palermo, da Ragusa… Quasi trecento Comuni. Non è bello accogliere anche la spazzatura degli altri". Così l'intento, nell'eventualità di una stretta futura, è fare valere la vicinanza territoriale. Un "prima i catanesi", pure in tema di immondizia.

Catania, del resto, con i rifiuti ha un rapporto intenso. È la città in cui si paga la tassa più alta d'Italia e contemporaneamente una di quelle in cui si differenzia di meno. Ed è quella in cui la gara d'appalto per la gestione settennale del servizio di raccolta (un affare da 350 milioni di euro) va deserta da anni. Così, tra una emergenza e l'altra, mentre il porta a porta è ancora lontano dall'essere esteso a tutta la città, la giunta guidata dal sindaco Salvo Pogliese tenta di fare comprendere ai cittadini che la differenziata è necessaria. Per questo chi non rispetta il calendario e continua a differenziare male l'immondizia (o a non differenziarla affatto) la troverà di fronte al portone. Esattamente dove l'aveva lasciata.

Sui sacchetti differenziati male da giovedì 4 giugno sono apparsi i bollini rossi dell'errore: "Rifiuto non conforme", recitano. E nessuno li porta via. Ieri mattina, in via Renato Imbriani una montagna di spazzatura arrivava fino alle finestre di uno studio legale, temporaneamente in ristrutturazione. In corso Italia sacchi neri erano accatastati accanto alla fermata degli autobus. In via Martino Cilestri la mascherina di un'anziana serve per la puzza più che per il contagio.

"È uno schifo", dice un anziano subito dopo avere gettato a sua volta un sacchetto nel mucchio. "Sì, ma c'era solo una bottiglietta d'acqua", si difende. Prima di attaccare gli altri catanesi. "Questa spazzatura è la vergogna di tutta la cittadinanza". Di qualcuno più che di qualcun altro. "La mia l'hanno raccolta sempre – interviene un altro – Io la faccio perfettamente e i miei sacchetti sono stati ritirati. Gli altri, però, sono rimasti". Così le conseguenze le subisce anche lui. "Certo, prima raccoglievano tutto. Adesso non capisco che senso abbia lasciare le cose così per giorni. Tanto prima o poi la dovranno raccogliere tutta, no?". E tutta insieme. Centinaia di tonnellate di indifferenziata che, invece di essere destinate agli impianti di recupero, finiranno nella maxi-discarica adesso gestita dallo Stato.

682 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views