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Caso Gessica Notaro, la Cassazione su Tavares: “Niente attenuanti per l’ex che sfregia con l’acido”

La Corte di Cassazione ha negato a Edson Tavares, condannato definitivamente a 15 anni, 5 mesi e 15 giorni di reclusione per aver sfregiato la ex fidanzata Gessica Notaro, la concessione delle attenuanti. Per i giudici “nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa” può “contribuire” ad “attenuare la gravità della condotta” di chi procura sfregi permanenti all’ex.
A cura di Susanna Picone
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La Corte di Cassazione ha negato a Edson Tavares, 33enne condannato definitivamente a 15 anni, 5 mesi e 15 giorni di reclusione per aver sfregiato con l’acido l'ex compagna Gessica Notaro, la concessione delle attenuanti. Secondo i giudici "nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa" può "contribuire" ad "attenuare la gravità della condotta" di chi procura sfregi permanenti – come quelli prodotti dal lancio dell'acido – all'ex partner. Specie se le lesioni sono frutto di un piano ordito con "lucida preordinazione di mezzi e modi e non soggetta a inscriversi in un contesto emotivo sopraffattorio della emotività”. Soffermandosi sulle lesioni gravissime procurate dal lancio con l'acido corrosivo, i giudici della Cassazione rilevano che la "gravità di questa condotta (deformazione dell'aspetto della persona con lesioni permanenti al viso), del resto, ha costituito oggetto di recente attenzione del legislatore che, con la legge n.69/2019 cosiddetto ‘Codice rosso' ha previsto un apposito reato per le lesioni aventi tali caratteristiche”.

Nel caso di Gessica Notaro non ha trovato applicazione la nuova norma in quanto l’aggressione – la modella fu sfregiata nel 2017 a Rimini – è avvenuta prima dell’introduzione. Lo stesso però tutta la vicenda è stata considerata nella sua gravità e per la Cassazione risulta pertanto "logica" la scelta di "introdurre e contestare all'imputato l'ulteriore gravissimo reato di lesioni nel processo per stalking, inserendosi tale fatto nella sequenza dell'attività persecutoria del Tavares nei confronti della Notaro, senza alcuna valenza ‘duplicatoria', non ipotizzabile, peraltro, in considerazione della riunione, pienamente legittima, dei processi in appello".

La Corte di Cassazione ha anche dato pienamente credito alla deposizioni di Gessica Notaro "non animate da intento calunnioso o vendicativo" verso l’ex compagno tanto che la donna "non si è mai indotta a querelare o denunciare l'imputato ‘per non rovinarlo'" e questo nonostante lui la "costringesse di fatto a condurre una vita limitata, angosciosa e ‘blindata', salvo i rari momenti di esasperazione scatenati dal comportamento contraddittorio ed egoista di lui".

La Suprema Corte ricorda che da maggio 2016 – dopo che la relazione tra i due era finita e la vittima non intendeva riallacciarla – e poi in crescendo fino all'agosto 2016, quando Tavares viene prima colpito da ammonimento e poi dal divieto di avvicinamento a Notaro e di non uscita notturna, si fanno via via sempre più "allarmanti e vendicativi" i messaggi di minaccia che lui invia a lei. Nel verdetto si specifica che la circostanza che Gessica Notaro abbia cercato per paura di peggiori conseguenze di "non esasperare ulteriormente l'imputato nelle sue manifestazioni di rabbia e di ira" dimostrando in qualche occasione un atteggiamento compassionevole" non indica che era venuto meno il comportamento persecutorio dell’uomo. Tuttavia questo atteggiamento "solidaristico" adottato dalla Notaro "per non acuire" gli atti violenti dell'ex"non è servito ad impedire il precipitare degli eventi con l'aggressione con l'acido".

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