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News sull'incidente dell'autobus a Mestre

Bus precipitato a Mestre, le carte sullo stato del cavalcavia erano in Procura già da un anno

Parte della documentazione sulle condizioni del cavalcavia di Mestre in cui è avvenuto l’incidente del pullman si trovava già in Procura a Venezia da più di un anno. Non si sa se la Procura, analizzati gli incartamenti, avesse assunto qualche ulteriore iniziativa.
A cura di Susanna Picone
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Le carte sullo stato del cavalcavia di Mestre, dove il 3 ottobre scorso è avvenuto l'incidente del pullman precipitato – incidente in cui sono morte 21 persone e altre sono ancora in gravi condizioni – si trovavano in gran parte già in Procura a Venezia da oltre un anno.

A scriverlo è il quotidiano il Gazzettino secondo cui quel materiale era stato acquisito dagli uffici giudiziari in base ad articoli di stampa che riportavano lo stato del manufatto e le dichiarazioni dell'assessore ai lavori pubblici, Renato Boraso, il quale richiedeva un intervento urgente sulla struttura stradale. Al momento non si sa se la Procura, analizzati gli incartamenti, avesse assunto qualche ulteriore iniziativa.

La Nuova Venezia aggiunge che le notizie pubblicate sulla stampa già del 2021 servirono ad allertare la Procura sullo stato del cosiddetto cavalcavia della Vempa, facendo acquisire ai magistrati le carte sul manufatto. I magistrati avevano poi acquisito dal Comune di Venezia le carte relative alla situazione statica del cavalcavia, e ai progetti per il consolidamento e ristrutturazione, compresi quelli sul rifacimento delle protezioni laterali. Non un'inchiesta vera e propria ma un atto “esplorativo” del quale lo stesso Comune non avrebbe però saputo altro.

Quella sull’incidente del bus di Mestre è una indagine che si preannuncia lunga, così come i tempi nei quali i consulenti tecnici riusciranno a fornire risposte alla Procura. Il materiale da consegnare ai periti per ricostruire le cause dell’accaduto dovrebbe essere ormai pronto e schedato. Nei 50 metri di cavalcavia "strisciati" dal bus sono stati individuati 27 elementi, tra segni delle ruote, pezzi di una porta, lo specchietto retrovisore sinistro, un bullone del guardrail.

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Dalla scatola nera del bus è stata estratta la scheda di gestione. È stato acquisito il cellulare dell’autista Alberto Rizzotto, tra le vittime della tragedia, e sono stati ascoltati già molti testimoni. Tra le testimonianze una sarebbe considerata particolarmente rilevante: è quella di un poliziotto intervenuto per primo, che ha lanciato l'allarme e ha messo a disposizione un estintore.

Sul corpo dell’autista si attendono i primi responsi dell'autopsia dato che fin dall’inizio è apparsa plausibile l’ipotesi di un suo malore. Per capire cosa è successo martedì sera, sarà fondamentale anche il video ripreso dalla telecamera della Control room della municipale.

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