154 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bimbi morti per streptococco A nel Regno Unito, l’esperto: “In Italia al momento nessun rischio”

L’intervista di Fanpage.it al dottor Andrea Campana, responsabile della pediatria multispecialistica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma: “In Italia al momento no rischio e nessuna segnalazione su casi di infezione da streptococco β-emolitico di gruppo A. Presto per parlare di epidemia anche nel Regno Unito”.
Intervista a Dott. Andrea Campana
responsabile della pediatria multispecialistica Bambino Gesù di Roma
A cura di Ida Artiaco
154 CONDIVISIONI
Immagine

"In Italia al momento non sono note situazioni di rischio, e questo è molto importante. Bisogna inoltre ricordare che le forme acute e potenzialmente letali sono molto rare. Bisognerà capire cosa succede nelle prossime settimane".

A parlare è Andrea Campana, responsabile della pediatria multispecialistica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, che a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione sui casi mortali di infezione da streptococco β-emolitico di gruppo A, il batterio all'origine della scarlattina, che si sono registrati nel Regno Unito (per un totale di 8 decessi) e in Spagna (due le vittime confermate a Madrid).

Dott. Campana, dopo i casi all'estero, anche in Italia ci sono rischi legati alle infezioni da streptococco A?

"In questo momento situazioni in Italia di rischio non ci sono note e non ci sono segnalazioni, questo è molto importante. Mentre per quello che è successo in Inghilterra e a Madrid è chiaro che bisognerebbe avere notizie dirette di persone che hanno assistito ai singoli casi. C'è da dire che proprio per definizione il Regno Unito ha avuto già nel 2014 una epidemia di scarlattina e loro hanno una percentuale di casi molto più alta rispetto al nostro Paese".

Si può parlare di epidemia?

"Cominciamo col dire che generalmente le epidemie da streptococco sono rare. Io credo sia prematuro dare questa definizione. Ci sono stati nel Regno Unito 8 casi mortali, quindi bisognerebbe vedere bene le condizioni in cui si sono verificati. Qualcosa sarà più chiaro nelle prossime settimane, in particolare potremo capire se il numero di pazienti continua ad aumentare o se è stata una casualità".

Quali sono i sintomi di questa patologia e quando i genitori devono preoccuparsi?

"Normalmente lo streptococco di gruppo A è un germe che non è così aggressivo e non deve preoccupare. Lo dico perché non vorrei mandare un messaggio d'allarme considerando che di per sé è uno dei temi più cercati dai nostri pediatri e dai genitori attraverso i tamponi per una sintomatologia che molto spesso è virale.

In un 20% dei casi è del tutto asintomatico, alberga le vie respiratorie ma non dà segni di sé. Per cui nella stragrande maggioranza dei casi lo streptococco A dà vita ad infezioni banali, delle faringo-tonsilliti che si manifestano con febbre alta, dolore alla gola, linfonodi ingrossati, che in genere rispondono bene alla terapia antibiotica.

Purtroppo molti di questi sintomi sono del tutto analoghi a quelli di altre patologie virali che non rispondono ad antibiotico per cui abbiamo sovrastima di questi casi, verosimilmente faringo-tonsilliti da streptococco che in realtà non lo sono".

Secondo lei a cosa è dovuta questo aumento dei casi? 

"Cosa abbia potuto favorire questa situazione è lo stesso di quello che stiamo vedendo in Italia per altre infezioni virali, e cioè la ripresa della socializzazione, con scuole e altre attività. È l'affollamento che determina delle possibili epidemie, a cui è collegato il fatto di aver disimparato a proteggersi per voglia di abbattere tutte le barriere, come è anche giusto che sia".

Come curare una infezione da streptococco A? In Inghilterra i farmacisti hanno lanciato un allarme per la l'esaurimento delle scorte di antibiotici…

"Se subentra uno stato di paura per un germe potenzialmente aggressivo che può dare delle patologie che rarissimamente sono gravi, avremo un sacco di genitori e medici che prenderanno tanti antibiotici più di quello che serva.

Il mio invito è quello di non iniziare immediatamente l'antibiotico quando si hanno forme di laringo-tonsilliti anche se con placche. Ci sono linee guida chiare che parlano di almeno 48/72 ore da passare con terapia antinfiammatoria, che è il tempo che ci permette di capire obiettivamente se è una infezione batterica, e in questo caso non migliorerà per nulla, o una infezione virale che dovrebbe dare dei segni di iniziale miglioramento.

Purtroppo le situazioni virali che stiamo vedendo adesso, molto aggressive, vanno avanti con febbre alta fino a 7 giorni, il che porta a fare uso di antibiotici. Ecco perché ora c'è carenza".

A cosa è dovuto questo aumento dei casi letali della malattia?

"Bisogna capire precisamente quanti sono i casi totali per valutare la letalità. Magari ci rendiamo conto che da qui ai prossimi mesi non ci saranno più morti per questa malattia.

Negli anni Sessanta in Italia c'era una mortalità di migliaia di bambini per streptococco A perché non avevamo gli antibiotici né le capacità di individuarlo oltre ai problemi di affollamento. Dovremmo andare a capire caso per caso cosa è successo ma, ripeto, forme acute sono molto rare".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
154 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views